ROMA – Una partita folle, tre punti gettati nelle acque del Tevere in modo da non credere. Atalanta in vantaggio di tre gol alla fine del primo tempo, si fa rimontare dalla Lazio (due rigori, uno generoso, l’altro più evidente) dopo aver fallito l’occasione del 4-2. Primo tempo strepitoso, secondo tempo da gestire con maggior attenzione che porta uno sciagurato pareggio. Forse è proprio questo il difetto che non permette all’Atalanta di diventare una grande squadra: raffreddare il gioco. Eppure la partita è stata meravigliosa per gli amanti del calcio, decisamente amara per il popolo nerazzurro. Il 3-0 del primo tempo è frutto del capolavoro tattico di Gasperini che era riuscito ad incartare la Lazio con inediti meccanismi di gioco, vale a dire Gomez, quasi da regista davanti alla difesa, appunto dietro a Pasalic e a Malinovskyi, efficaci nelle triangolazioni e negli inserimenti, e il solo Muriel in attacco. E questa mossa ha subito annichilito la formazione di Simone Inzaghi e i tre gol in poco più di mezzora perché oltre alla doppietta di Muriel e al gol di Gomez, Pasalic e Malinovskyi avevano sfiorato il vantaggio. Il dominio assoluto dei nerazzurri, possesso palla chiarissimo, sempre primi nell’anticipo i giocatori nerazzurri e pronti a creare azioni offensive che si trasformavano i pericoli costanti per la porta di Berisha. Ed infatti Muriel si è messo subito in evidenza, segnando una doppietta e, seppur con modalità tattiche diverse, assumendo il ruolo di riferimento del fronte d’attacco. Insomma il 3-0 era addirittura stretto e non si vedevano all’orizzonte occasioni favorevoli alla Lazio. E non c’è stata partita fino al minuto 23 del secondo tempo quando Rocchi ha decretato il rigore per un presunto “pestino” di Palomino, sicuramente ingenuo, su Immobile che è stramazzato a terra (abbondantemente in ritardo). Dopo il 3-1 un minuto dopo è arrivato il 3-2 grazie a Correa che ha sfruttato un momento di fatale disattenzione collettiva. All’inizio di ripresa i cambi di Inzaghi: fuori Marusic e Parolo, dentro Patric e Cataldi e nel finale anche Caicedo per tentare il tutto per tutto, Gasperini, invece, ha mandato in campo De Roon al posto di Pasalic, quindi Ilicic per uno stanco Muriel e nel finale Kjaer per Masiello. Cambiavano gli orientamenti tattici con Atalanta in difesa e pronta al contropiede, Lazio all’arrembaggio e infatti Gollini si superava con un paio di parate super. Eppure l’Atalanta poteva realizzare il 4-2 in un’azione nell’area laziale che è sembrata il gioco del flipper con tiri (Gomez, Malinovskyi, Toloi) e respinte (Strakosha e Luiz Felipe). E così il 3-3 grazie ad un secondo rigore (De Roon sul solito Immobile) la Lazio ha pareggiato una partita di pura follia calcistica. In tutti i sensi e in tutti i modi. Il terzo posto è sicuro, dopo l’ottava giornata, ed è una magra consolazione dopo aver visto la prestazione dell’Atalanta.
Giacomo Mayer