Eppure è andata anche bene perché l’Atalanta è riuscita a pareggiare per merito di Brescianini, appena entrato in campo, quando tutte le effimere illusioni erano evaporate. Si perché la volonterosa Cremonese era riuscita a passare in vantaggio con Vardy dopo che Carnesecchi aveva respinto un tiro di Zerbin, tutto solo in area, complice la difesa nerazzurra. Il solito copione dell’uno a uno come con il Pisa, con il Parma, con la Juventus e con il Como, senza dimenticare lo zero a zero di domenica con la Lazio. E forse è il caso di cominciare a preoccuparsi perché con questa aurea mediocrità si conquista al massimo il nono o decimo posto. Anonimato certificato e addio ai sogni di gloria. Va bene, siamo solo all’ottava giornata di campionato. C’è tempo per rimediare ma perché nel frattempo si continua a vivacchiare? Non basta lo zero nella casella delle sconfitte, ci vuole di più, molto di più. Del resto l’organico a disposizione di Juric è di tutto rispetto, più ricco di individualità rispetto a quello della scorsa stagione.
Allo Zini è andata in scena un’Atalanta lenta, prevedibile, quasi svogliata, sotto ritmo e con poche idee. Juric rispetto alla partita di mercoledì con lo Slavia ne cambia tre: dal primo minuto Pasalic e i due esterni (Zalewski e Bellanova) che erano entrati in corso di partita, lascia in panchina sia Kossounou che Ahanor (è in arrivo il Milan) e schiera De Roon nella difesa a tre anche se ha giocato prevalentemente in mezzo al campo. Nicola rispetto alla partita con l’Udinese, manda in campo Barbieri e Faye in difesa, a centrocampo non c’è Bondo ma Payero con Vandeputte in mediana, Zerbin e Floriani Mussolini esterni, Sanabria e Vardy in attacco. Grigiorossi attenti a seguire l’organizzazione imposta dal loro tecnico per evitare sbandate di fronte all’Atalanta che gioca in Champions e vanta una storia recente da grande. Ma allo Zini si è visto poco e male di quel tipo di Atalanta. E’ stato pressoché inutile lo sterile dominio (65% di possesso) perché anche stavolta la finalizzazione delle azioni, peraltro prevedibili e previste dall’attenta difesa grigiorossa, si sono concluse con un nulla di fatto tant’è vero che Silvestri ha trascorso una serata che si è movimentata solo nella parte finale della partita senza dover affrontare parate o paratone. Una sola sbavatura in difesa nell’occasione del gol, un centrocampo folto ma male organizzato e senza spunti, due laterali timidi e il solito attacco spuntato con Lookman, almeno nel primo tempo, con la luna di traverso, Krstovic pieno di buona volontà e De Ketelaere con qualche spunto velleitario. E la Cremonese non aspettava altro, per poter giocare un match con una sobria ma efficace organizzazione senza brillare ma nemmeno andare sott’acqua. Nel primo tempo un po’ di azioni offensive più velleitarie che concrete con Krstovic e De Ketelaere mentre Lookman era segnato sul taccuino come assente ingiustificato. A sua volta la Cremonese cercava di rispondere ma si perdeva dalle parti di Carnesecchi costretto ad una sola vera parata su tiro di Barbieri da fuori area. Poi arrivavano i cambi di Juric: dentro Scamacca e Samardzic per Krstovic e CdK e si nota un po’ più di determinazione in fase offensiva grazie anche al risveglio di Lookman, va un po’ meglio anche in mezzo al campo eppure Ederson spesso fatica mentre Pasalic continua la sua prestazione anonima. Gli spunti di Lookman, di Scamacca e, in modo particolare, di Samardzic destano una seria apprensione nella Cremonese. Poi a sorpresa il gol di Vardy che esalta il popolo grigiorosso: cross dalla sinistra di Folino, difesa atalantina alla vattelapesca, Zerbin, tutto solo, a destra calcia a colpo sicuro, Carnesecchi di piede devia verso Vardy che spedisce in rete. Da non credere ma viene premiata la generosità della squadra di Nicola. Juric cerca il rimedio: fuori Pasalic e De Roon, dentro Sulemana e Brescianini. I nerazzurri non vogliono perdere e Lookman crea problemi, così come Samardzic e Scamacca. Arriva il pari: Lookman per Scamacca che si gira e tira ma Silvestri respinge. Tutta l’Atalanta resta in attacco: Sulemana da destra spedisce un cross, rinvio di Baschirotto ma Brescianini è lesto a calciare il pallone in rete alla sinistra di Silvestri. E una domanda finale: perché si gettano alle ortiche così troppi primi tempi?
Giacomo Mayer
domenica 26 Ottobre 2025

