LIVERPOOL – Ci sono serate che esaltano il gioco del calcio. E sul prato dell’Anfield sono piuttosto frequenti perché si trasformano in spettacolo con soubrettes d’alto lignaggio e anche quelle in seconda fila mostrano le loro virtù. Così l’Atalanta sbriciola il Liverpool con un punteggio incredibile che lascia senza parole mezzo mondo calcistico: 3-0 in casa dei reds dopo una partita perfetta. Un’Atalanta tutti per uno e uno per tutti come i veri moschettieri. Se Scamacca è il protagonista di una doppietta e di un assist decisivo, gli altri suoi dieci compagni non sono stati da meno anche perché è difficile trovare un atalantino che ha sofferto. Esagerando un po’ sicuramente Koopmeiners che , stavolta, ha usurpato la sua fama di goleador fallendo in modo clamoroso due gol. Figuriamoci. Comunque Musso quando sente l’aria d’Europa non si fa mai incantare dalle sirene avversarie, prima con due parate evita che il Liverpool possa passare in vantaggio e nel finale ancora con altrettanti interventi permettere che sul referto si scriva 3-0. In difesa Djimsiti e Hien, in modo particolare, non solo attenti ma anche svelti di pensieri per evitare rischi, Kolasinac fermato prima della partita ecco De Roon, un vero spettacolo nel braccetto ma anche a tutto campo senza temere né Mac Allister quando gli capita a tiro né Salah nel secondo tempo, Zappacosta a destra ha costretto sia Elliot che Tsimikas a collezionare figuracce e non è un caso che i due siano stati sostituiti al termine del primo tempo con Robertson e Salah, Ruggeri a sinistra non ha sbagliato binario e ha corso avanti e indietro senza un attimo di respiro. E Pasalic in mezzo al campo? Ha segnato il 3-0 con la solita incursione ma soprattutto ha governato il gioco, ha costretto Mac Allister ad un primo tempo sbiadito ed ha illuminato con una presenza finalmente costante, quasi da giocatore universale, il suo compagno d’avventura Ederson magari con qualche imperfezione ma svelto a infrangere la linea mediana del Liverpool. Poi i tre davanti: Koopmeiners certo ha fallito due gol clamorosi, eppure è stato il fustigatore dei costumi con le sue sortite costringendo Endo a spegnere i fari nella notte. Scamacca spettacolare e spettacolo non solo per i due gol da vero centravanti, un’invenzione da trequartista, l’avvio del 3-0, e una lotta continua con Konate. Anche De Ketelaere sul palcoscenico: non solo il cross al bacio del 2-0, ma tanti movimenti che, spesso, sorprendevano la difesa del Liverpool. Ma il magister di tanto ben di dio porta il nome di Gasperini. Un’altra partita studiata nei dettaglio, mosse quasi da scienza esatta, e il gioco del calcio non lo è, che ha annebbiato Klopp. E il Liverpool? L’avvio è stato degno della sua fama con le parate di Musso su Nunez e il missile terra aria (palo e traversa) di Mac Allister, le incursioni di Gakpo e la consueta velocità, poi è calata la nebbia. Sono mancati gli spunti e in alcune occasioni la squadra di Klopp ha perso il filo del gioco, con le sue linee troppo distanti frantumate dalle incursioni atalantine. Uno spettacolo anche sugli spalti: le coreografie, i canti e le “sciarpate” dei tifosi del Liverpool sono da pelle d’oca, bisogna vivere questi momenti per capire ma anche gli oltre duemila e quattrocento bergamaschi sono stati immensi esaltando e esultando senza un minuto di tregua. Adesso aspettiamo la sentenza finale giovedì prossimo. Senza timore.
Giacomo Mayer