Sirmet – Governolese 3-0

Sirmet Telgate: Gherardi (93), Cugini (99), Fantoni (92), Trovesi (98), Zucchinali (87), Bulla (87), Belotti (98) (22’ st Duda E. (97)), Lleshaj (87) (44’ st Facchinetti (84)), Capitanio (00) (1’ st Duda J. (00)), Zanotti (90) (34’ st Guercilena (96)), Guariniello (83) (25’ st Maccabiti (91)). All.: Pala.

Governolese: Gottardi (97), Gambardella (98) (44’ st Todeschi (99)) , Busatto (00) (41’ st Salerno (00)), Bianchi (94) (44’ st Micheloni (88)), Mambrin (93), Mariani (92), Pernigotti (99) (29’ st Chiari (99)), Vincenzi (96), Piras (91), Lauricella (91) (17’ st Ghirardi (96)), Chiarini (90). All.: Graziani.

Arbitro: Chindamo di Como.

Assistenti: Brambilla di Lecco e Damato di Milano.

Reti: 18’ st Belotti, 31’ st Maccabiti su rig., 42’ st Duda J.

Note: campo in perfette condizioni, spettatori 250 circa, ammoniti Trovesi, Lleshaj, Gambardella e Vincenzi per gioco scorretto, espulso Mambrin per proteste.

TELGATE  Più di un secondo tempo stellare, con i ragazzi di mister Pala a polverizzare una signora squadra come la Governolese, più del quinto posto che ora come ora significa play-off, più dei quindici risultati utili consecutivi, con appena due gol presi nel girone di ritorno, più di un Bulla in formato Franco Baresi, più di uno Zanotti letteralmente immarcabile, più di un Lleshaj da tre minuti buoni di standing ovation finale, più di tutte queste cose bellissime, il momento magico in casa Sirmet lo si capisce guardando due simpaticissime facciotte in tribuna. I due piccolotti si chiamano Riccardo e Carloalberto, di cognome fanno Vescovi, e sono, rispettivamente, il nipote e il figlio di Alberto, per tutti Bercy, l’uomo dei sogni, addetto ai lavori che manco due estati fa è partito da zero a Telgate ed è riuscito in un battibaleno nell’impresa di portare i biancazzurri a giocarsi la Serie D.

La foto del giorno è questa: Riccardo e Carloalberto, che ridono a crepapelle e vogliono Maccabiti subito in campo, “adesso entra Macca, che è meglio di Dybala e che li scarta tutti e poi fa gol”, in braccio a Marco Scaburri, altro artefice di questa bella favola, un po’ a chiacchierare di pallone (“siamo della Sirmet e della Juve, che sono le due squadre più fortissimissime del mondo”), molto a chiedere caramelle ad Alessandro Rossi, Sandrino, sponsor del club, famoso da calciatore come “Il Biscia”, ex ala col vizio del gol nei favolosi anni sessanta, maglia del Palazzolo dei sogni in Serie C, persona che più allegra non si può, uno di quelli che ti parla e gli scappa da ridere. Il progetto Sirmet, data di nascita primo giugno 2017, è riuscito sia per i risultati, la scorsa stagione la conquista del campionato di Promozione, in questa l’attuale posizione di vertice da matricola terribile, ma soprattutto per l’aria che si respira in tribuna, che è bella, bellissima, come stare a una festa in famiglia, ridendoci su anche se nel primo tempo la squadra è bloccata e non c’è un varco che sia uno perché la Governolese si difende a meraviglia.

E da qui la cronaca della partita, il big match della giornata nel girone C di Eccellenza, partitone tra le due formazioni che hanno raccolto più punti nel girone di ritorno, un sacco di piedi buoni in campo, due mister di un altro livello, Pala e Graziani, tifosi da una parte e dall’altra, va detto, sempre corretti, divertiti e divertenti.

Pare la Serie D perché il livello è alto alto, e forse per questo nei primi quarantacinque vince la paura di non prenderle, piuttosto che la voglia di darle. Ovviamente c’è chi dice no ed è il signor Zanotti, piedi fatati a destra nel tridente offensivo dei padroni di casa, uno che parte sempre con la palla incollata, ne scarta un paio come fossero birilli e la mette dentro. Ma sia al 35’ che al 37’ che al 40’ Guariniello viene anticipato dalla difesa ospite, che ha come centrali Mambrin e Mariani, due giocatori che abbinano tecnica e potenza, difficilissimi da superare. Va così che, tolte le tre volate del biondo fantasista già raccontate, un’altra in cui viene steso senza che il direttore di gara se ne accorga, e un gol annullato a Belotti, incornata del numero sette con l’arbitro che però ferma tutto un attimo prima per via di un sacco di ragazzi che si spintonano in area, non succede nulla di memorabile.

La ripresa, invece, è di tutt’altro tenore, anche per un’intuizione tattica geniale di Alessio Pala, un mister che in panchina è un vero e proprio lusso. Fuori Capitanio, grande, lungo e grosso al centro dell’attacco, che non sta facendo neanche male, dentro il piccoletto tutto fantasia ed accelerazioni Juljan Duda, con Guariniello spostato dal lato sinistro in mezzo a fare il centravanti che più classico non si può, e il ragazzotto, duemila scuola Sarnico, a girargli intorno creando varchi su varchi, pericoli, occasioni. Al 6’ il nuovo entrato va vicinissimo al gol su cross di Lleshaj, incornata e palla fuori di poco, al 18’ è coprotagonista del vantaggio Sirmet, va detto in un’azione portata avanti a testa bassa da Zanotti in tre parti, quasi fossero gli atti di uno spettacolo teatrale. Li raccontiamo: baby Duda serve il biondissimo fantasista, lui va via in velocità e viene steso al limite, sempre l’ex stella del Calcio Romanese s’incarica di battere la punizione, che gli viene ribattuta in corner, arriva il terzo tentativo del numero dieci, che dall’angolo trova la deviazione di piede di Belotti per il momentaneo 1-0.

La Governolese accusa il colpo, la Sirmet dilaga anche perché, nel frattempo, Pala ha messo altri due giocatori col diavolo in corpo: Erdit Duda, fratello classe 1997, mezzala di lotta e di governo, e Maccabiti, attaccante semplicemente mostruoso. Il raddoppio alla mezzora è opera di loro due: il primo si procura un calcio di rigore con una volata da centometrista, pescato da un delizioso assist filtrante di Cugini, il secondo segna il penalty già descritto grazie a una conclusione perfetta che si insacca a fil di palo. La Governolese non ci capisce più niente, Mambrin ne è l’emblema e si fa espellere per proteste. Per la Sirmet la partita è ormai archiviata, c’è giusto il tempo per la terza rete, che arriva al 42’ ed è splendida perché confezionata a mille all’ora da due giovani leoni: Guercilena ne scarta un paio, va sul fondo e mette un cross al bacio, Juljan Duda, sì, ancora lui, al volo la mette di un centimetro sotto la traversa.

Finisce così, la Sirmet Telgate festeggia, mister Pala, che chi scrive non lo sapeva, ma è un tipo un sacco simpatico, oltre che un condottiero dall’intelligenza impressionante, ce la spiega a sorpresa: “Vi sembrerà strano, ma io la palma del migliore in campo la do a un giocatore dei miei che si è visto pochissimo, Gherardi, un portiere super, che va sulle palle alte con una sicurezza che regala a tutta la squadra la convinzione dei propri mezzi”. Dall’analisi che non ci si aspetta, a quella che andiamo a cercare, Riccardo e Carloalberto, i nostri due piccolissimi tifosi, commentano la vittoria tra una corsa e l’altra: “Matty-scrittore, hai visto? Tutto merito del Macca, che è più forte di Dybala, quasi bravissimissimo come CR7…”. In gamba i bambini della Sirmet, ce ne capiscono già parecchio e hanno un entusiasmo da vendere, come tutti qui a Telgate…

 

Sirmet Telgate

Gherardi 7: la Governolese non tira mai in porta, solo qualche traversone alla disperata, lui c’è e sempre in presa.

Cugini 7,5: giovane dal futuro radioso, benissimo dietro prima contro Pernigotti, poi contro uno forte forte come Chiarini, entrambi magnati in un boccone. Poi il delizioso assist-gol nell’azione che porta al rigore del 2-0.  

Fantoni 7: altro elemento di lotta e di governo, super quando la tenta in fascia, una sicurezza per gli altri settanta minuti passati ad annullare il terzo del tridente della squadra mantovana.

Trovesi 7: sempre in raddoppio, sempre a cucire e a ricucire a centrocampo, a portare la croce per far cantare i tanti tenori tra il  centrocampo e l’attacco. La superiorità numerica in avanti nella splendida ripresa è merito anche suo, che col suo moto perpetuo permette all’ispirato Lleshaj di diventare, alla bisogna, il quarto in avanti, avendo in mediana le spalle stracoperte. 

Zucchinali 7,5: stravince il duello contro Piras, uno cattivo, che sgomita come una bestia. Il capitano della Sirmet le prende tutte di testa e, quando il centravanti ha il pallone tra i piedi, glielo strappa con ferocia, ma anche con tanta tanta tecnica.

Bulla 9: il migliore in campo di una squadra di extraterrestri. Intuizione geniale di Pala che lo sta facendo giocare da libero old style, tre metri dietro tutti e pare Franco Baresi, insomma immenso. Nel primo tempo ferma chiunque scappi alla mediana, bloccandolo con la tecnica, mai con le pedate, nella ripresa dai suoi piedi partono lanci deliziosi, quelli di un centrocampista fortissimo che da difensore è diventato stellare.

Belotti 7,5: il gol che sblocca la partita e tanto altro. A centrocampo è prezioso, lotta come un forsennato nonostante abbia piedi delicati, immobilizzando gli eroi della mediana avversaria, che domenica non hanno lasciato alcuna traccia (22’ st Duda E. 7,5: difficile essere mister Pala e scegliere chi far giocare dall’inizio tra lui e Belotti, apparsi ai nostri occhi molto simili, fisici, dal grande dinamismo, ma pure tecnici, ispirati, e, soprattutto, pronti a buttare il cuore oltre l’ostacolo).

Lleshaj 9: si gioca con Bulla la palma del migliore in campo, e Pala si accorge della sua partita da fenomeno, regalandogli la standing ovation finale, che pare non finire mai. Applausi, quindi, a un giocatore straordinario, semplicemente stratosferico, dappertutto, in difesa a raddoppiare, un attimo dopo a inventare a centrocampo, con la palla in attacco a inserirsi per tentare l’assist o il gol (44’ st Facchinetti sv).

Capitanio 6: ce la mette tutta, ma non è la sua partita. Contro la difesa fisica della Governolese serve un piccoletto indiavolato, lui, invece, è la tipica boa d’area, alta e rocciosa. Va detto che il ragazzo è comunque da tenere d’occhio perché è giovane giovane, ma ha tutto, fisicone e piedi buoni, per diventare uno bravo bravo (1’ st Duda J. 9: entra con l’idea di spaccare il mondo e risolve la partita con dribbling e accelerazioni. E poi segna anche un gol bellissimo. Che giocatore…).

Zanotti 8: l’unico a cantare il ritornello del calcio spettacolo nel primo tempo, creando le sole quattro occasioni nei primi 45’ un po’ bloccati dei padroni di casa. Nella ripresa s’inventa il primo gol, tre conclusioni verso la porta, l’ultima risolta da Belotti, con una caparbietà da mediano, lui che è il massimo dei massimi tra i fantasisti del calcio bergamasco (34’ st Guercilena 7: entra con la Governolese in dieci e con la sua velocità si diverte a provare a dargli il colpo del ko. Gli riesce all’87’ con l’assist spettacolare per il gol del baby Duba, quello del 3-0). 

Guariniello 6: lotta su ogni pallone, ma incide poco. Quasi sempre in casa Sirmet la decide lui, questa volta lascia il ruolo di attore protagonista ad altri (25’ st Maccabiti 8: fenomeno, tocca il primo pallone e va in porta dopo uno stop a seguire e due dribbling irresistibili e il portiere sventa il pericolo con una mezza prodezza, poi il gol su rigore, quindi una serie di altre perle).

Allenatore Pala 9: la vince tantissimo lui con la mossa a inizio ripresa Juljan Duda per Capitanio, intuizione che, di fatto, cambia l’inerzia della partita. Allenatore di un’altra categoria, anche la staffetta Guariniello-Maccabiti è per palati fini. Solo un consiglio, lo stesso che ci ha fatto lui a noi finita la partita, bisogna al più presto cercare di smettere di fumare, che le sigarette non servono, fanno solo un sacco male.

A cura di Matteo Bonfanti