Pergolettese – AlbinoLeffe 1-1 (0-1)
PERGOLETTESE (3-5-2): Soncin 5,5; Tonoli 7, Lambrughi 6 (41′ st Bignami sv), Piccinini 6; Bariti (cap.) 6,5, Jaouhari 6, Arini 6,5, Figoli 6, Felicioli 6 (30′ st De Luca 6); Caia 5,5 (1′ st Mazzarani 7), Guiu Vilanova 7. A disp.: Cattaneo, Dordoni; Andreoli, Cesarani, Aucelli, Capoferri. All.: Giovanni Mussa 6,5.
ALBINOLEFFE (3-5-1-1): Marietta 7; Borghini (cap.) 7, Milesi 6, Baroni 6,5; Gusu 6,5, Munari 6,5, Brentan 6 (40′ st Agostinelli sv), Doumbia 6, Piccoli 6; Zanini 6 (21′ st Longo 5,5); Zoma 6. A disp.: Pratelli, Moleri; Angeloni, Muzio, Saltarelli, Allieri, Gatti, Arrighini, Ercolani. All.: Giovanni Lopez 6,5.
Arbitro: Castellone di Napoli 7 (Linari di Firenze, Bianchi di Pistoia; IV Guiotto di Schio).
RETI: 23′ pt Borghini (A), 47′ st Guiu Vilanova (P).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 684. Ammoniti Piccinini, Zoma e Milesi per gioco scorretto, Guiu Vilanova per proteste. Occasioni da gol 12-4, tiri totali 18-5, parati 7-1, respinti/deviati 4-1. Corner 9-0, recupero 1′ e 5′.

Crema – Per fortuna, alla fine, il volo d’angelo scoordinatissimo di Bignami sulla sponda di Figoli, a coronamento mancato dell’ultimo assalto dal fianco mancino, a ruota della mezza occasioncella di Mazzarani, non ha avuto il potere di ribaltarla. Di matematico e certo, dopo la beffa in casa della Pergolettese che non è una beffa, avendo i i Cannibali cannibalizzato a morsi l’intero secondo tempo, per l’AlbinoLeffe che non sa più vincere da nove turni (24 febbraio, Alessandria; in casa, il 4, col Manotva promosso in B da secoli) esiste soltanto la salvezza diretta. Basta la forbice con la Pro Sesto che è a 32, a meno 13: la quota per la permanenza in serie C è a 44. Attenzione, però: i playoff, rimasti a tiro come il Trento (3 punti più sopra, ma in svantaggio negli scontro diretti) per 69 giri di lancetta, sono ancora possibili, ove i celesti battessero il Lumezzane (50, a oggi ai playoff) a Zanica (domenica 28, 16.30), i nerazzurri brianzoli pari classifica (45) salissero al Briamasco per sbancarlo al riparo da successi della Virtus Verona (47 punti, ospita la Pro Vercelli che ne ha 50) e della Pro Patria (46, a Sesto San Giovanni, Pro penultima), mentre i ragazzi di Mussa, a 42, devono andare a Gorgonzola a vincere (a 43 c’è l’Arzignano, contro l’Atalanta Under 23) in faccia a una squadra che è già nella post season per provare il colpaccio cadetto.
Di notevole, nella scampagnata a sud della provincia, c’è la pasta del capitano Diego Borghini, alla quarta zampata stagionale che per poco non valeva l’ottavo punto. L’aveva già messa al Trento una volta per sfida e alla Pro Sesto. Un campionato a livelli sontuosi, il suo, difendendo come nessuno e appaiando il catanese ex giovanili viola a quota 4 alle spalle del bomber Zoma, alla ricerca della doppia cifra contro i triumplini nel rendez-vous del 28 aprile (16.30). Il patatrac a due tra Soncin, che respinge lo spiovente non certo da paura di Munari, e Caia, che smozzica il disimpegno a tiro della volée del braccetto dalla fascia al braccio, sembrava averla indirizzata, ma alla distanza sono venute a mancare le energie, zavorrate dalla panchina corta. Reazione Pergo comunque abbastanza precoce, col futuro firmatario del punticino d’oro a sbucare immancabilmente: al 28′ mira sballata dalla lunetta a rimorchio dello scarico dell’autore dell’erroraccio sul gol bergamasco su azione partita da Felicioli, nove corsette d’orologio più tardi invece convergendo da sinistra per il tiro a giro distante dal secondo palo di un foglio A4.
Al 43′, al contrario, fulminea combinazione lunga Doumbia-Zoma-Doumbia, con recupero, apertura, passaggio di ritorno e destro aperto benino a pelo d’erba appena da fuori per il riflesso a mano distesa del portiere di casa, comunque non abbastanza stanco da propiziare il tap-in di Piccoli. Col senno di poi, da mangiarsi le mani dal dispetto. La francobollatura dell’esterno seriano su Bariti fin lì funzionicchia, tanto che di lì deve sovrapporsi Tonoli, propiziatore a rimorchio della primissima chance della ripresa con Jaouhari ad alzare la mira a giro alla destra del dischetto. Il cronometro segna il cinquantesimo, poi Zanini di buono in asse con Gusu (7′) fa il controllo sparandola fuori dal “Voltini” e Borghini ci mette la faccia e tutto il resto per non far passare Guiu alle soglie del decimo sul cross di Felicioli. Tra il quarto d’ora e il ventesimo abbondante, alleggerimento ai piccioni di Arini e loffietta in gioco aereo della mezzala di cui all’inizio del capoverso sempre servito dal braccetto destro con la stessa maglia.
Marietta deve scomodarsi di più per allontanare la minaccia sullo schema tirocrossato di Mazzarani dalla sinistra (24′). Un confronto che procede a strappi: da parte bluceleste in rosso trasferta, gestione e poco altro. Bariti crossa e Tonoli in acrobazia cerca l’impossibile. Il suo play di seconda non la tiene bassa abbastanza, Jaouhari invece la scaglia di prima dalla lunetta saggiando i riflessi felini dell’ex alessandrino tra i legni alle soglie della mezzora: tutto nato dall’intromissione del match winner sulla traiettoria dell’ex Modena suebntrato all’intervallo e dal susseguente calcio d’angolo numero 4. Ragnatela tolta, paratona.
Entra la Zanzara De Luca e Gusu si prende la sua rovesciata in faccia su discesa del solito Tonoli, mentre il catalano là davanti di Marietta trova perfino il piedone all’ottantesimo. Segue un grande anticipo di Baroni proprio sull’ex atalantino e il rinnovo, a suon di colpo di reni, del duello tra bomber locale ed estremo difensore dei bergamaschi tra un corner e l’altro a un settebello dal novantesimo. Il matchball non viene infilato da Zoma, che percorre la navata da solo in contropiede, capace solo di bruciare sul tempo Piccinini perché Soncin è bell’e graziato. Agostinelli s’immola su Mazzarani, Guiu in spaccata ce la fa a indovinare l’uno a uno sull’angolo numero otto spondato da Arini al 2′ di recupero. Bottino pieno mancato al fotofinish come coi tridentini allo Stadium, ma questa è la serie C.