Frosinone – Atalanta 1-2 (0-0)
FROSINONE (4-3-1-2): Palmisani 5,5; Bouabre 5,5 (34′ st Ferrieri sv), Maura 6, Macej 5,5, Errico 6 (44′ st Pozzi sv); Peres (cap.) 6,5 (34′ st Jirillo sv), Bruno 6 (20′ st Mulattieri 6), Milazzo 5,5; Cangianiello 6; Voncina 6, Condello 6,5 (20′ st Gozzo 6,5). A disp.: Stellato, Di Chiara, Rosati, Stefanelli, Zettera, Gomes, Quadraccia, Mezsargs, Stazi, De Min. All.: Giorgio Gorgone 6.
ATALANTA (4-3-2-1): Bertini 6,5; Palestra 6,5, Del Lungo 6,5, Guerini 6,5, Regonesi (cap.) 6,5; Roaldsøy 6,5, Colombo 7, Muhameti 6,5; Vavassori 7 (41′ st Fiogbe sv), Falleni 7 (33′ st Manzoni sv); Vlahović 6,5 (41′ st Ghezzi sv). A disp.: Pardel, Meloni, Riccio, Stabile, Perez, Tavanti, Bevilacqua, Tornaghi. All.: Giovanni Bosi 6,5.
Arbitro: Pezzopane di L’Aquila 6 (Capriuolo di Bari, Cataneo di Foggia).
RETI: 20′ st Vlahovic (A), 24′ st aut. Colombo (F), 27′ st Colombo (A).
Note: mattinata uggiosa con schiarita finale, spettatori 200. Ammoniti Colombo, Errico, Falleni e Ghezzi per gioco scorretto, Riccio (in panchina) e Bosi (all., 22′ st) per comportamento non regolamentare. Tiri totali 14-15, nello specchio 3-6, parati 2-4, respinti/deviati 2-5. Corner 8-5, recupero 1′ e 5′.

Ferentino (Frosinone) – Due su due per Giovanni Bosi in panchina, ma quel che conta è aver risalito la china per sperare. Vanja Vlahovic ingrana la sesta sulla pista del Frosinone in mancato decollo verso la destinazione playoff, Colombo rimedia all’autogollonzo tramutando in bottino pieno la fuga a due Vavassori-Falleni con delizioso vassoietto dal fondo e la Primavera dell’Atalanta, acciuffata quota 38, continua a credere nella salvezza diretta. Un successo prezioso, il decimo, quarto in trasferta, soprattutto alla luce del borseggio potenzialmente impattante della prima squadra (Bernasconi, Mendicino e il bomber De Nipoti) a livello tecnico, tattico e anche numerico. Mercoledì 17 arriva a Zingonia il Bologna (ore 14), una concorrente diretta già sbancata a campi invertiti, quindi un’altra scampagnata poco allegra dal Lecce capolista lunedì 22 all’ora di pranzo e infine l’Udinese (penultima e retrocessa) da ospitare al Centro Sportivo Bortolotti. Guai a fare calcoli.
Palestra stoppa il convergente Condello (7′) riemediando al suo stesso liscio, Guerini lo fotocopia dall’altro lato per opporsi alla stoccata da fuori di Cangianiello sull’apertura di Errico lanciato nello spazio da Macej direttamente dalle retrovie (13′). Uguale sorte per l’esterno destro di Buccinasco, fermato nel suo inserimento in area dal succitato centrale di casa. Se ad avanzare e suggerire è pressoché sempre Roaldsoy, è di Muhahmeti la botta a scendere pericolosa dalla distanza (18′) che si spegne però a lato. Se Maura è invece bravo a sventare in corner la combinazione Palestra-Vavassori-Vlahovic col primo del terzetto a rischiare di farsi male nella torsione a volo d’angelo senza esito, Bouabre non chiude bene il sinistro al volo nel triangolo col suo fantasista dal 10 sulle spalle (22′). Un paio di smanacciate di Bertini servono a scongiurare le mischie innescate dai cross del terzino sinistro e (dalla bandierina) della seconda punta rigorosamente da mancina a cavallo della metà della prima frazione, mentre Vavassori nel tentativo di riprovare stavolta da destra (28′) l’assolo risolutivo col Cagliari al novantesimo esegue bene soltanto il recupero e la corsa calciando maluccio spostato verso il vertice destro.
La chance più grossa, tuttavia, resta a lungo la girata in gioco aereo di Voncina, chiamata alla mezzora dal corner corto dello specialista da fermo di Gorgone e larga di non molto alla destra del portiere nerazzurro. Almeno fino al borseggio vavassoriano al terzino destro locale a un settebello dall’intervallo, quando il centrattacco serbo spreca di piattone a lato del secondo palo l’assist sul piede di Regonesi. Un errore parzialmente rimediato parandosi davanti a Condello, sfilato a destra al culmine del laborioso schema da corner numero quattro dei giallazzurri. Spazio alle recriminazioni, poi, alle soglie dell’intervallo, per la deviazione in spaccata sottoporta di Falleni, giudicato in offside sul tracciante palestriano favorito dal ping pong con l’attaccante frusinate in infelice ripiegamento. Il tutto sotto l’attenta regia di Colombo. Di Roaldsoy e Palestra, al contrario, la sortita in avvio di ripresa murata in fallo di fondo da cui scaturisce la prima conclusione nello specchio, in acrobazia, di Falleni, una telefonatina centrale al volo accompagnata dalla traiettoria a rientrare della mezzala mancina italo-albanese dalla bandierina destra. A cronometro bissato, di là, Milazzo alza non di troppo dalla distanza. Il lancio lungo di Peres (8′) imbecca benone Cangianiello, che se la sposta sul sinistro mandando alle stelle sul contrasto del capitano bergamasco. La risposta ciociara autentica è all’undicesimo sugli sviluppi della punizione di Bruno dalla trequarti sinistra: la spizzata cangianielliana è perfetta per la zampata di Voncina all’altezza del secondo palo, ma Bertini è reattivo nel chiudergli la via della rete. Al secondo tentativo vero, comunque, ecco la zampatona sotto la traversa che schioda lo score: angolo da destra del solito Muhameti, Palmisani si rannicchia piuttosto goffamente per calare la saracinesca e il prestito del Partizan non si fa pregare una seconda volta.
Peccato per l’infortunio colombiano, sommità del capo per scavalcare il proprio portiere incrociando malamente il cross a rientrare dalla destra altrimenti innocuo della new entry Gozzo. Per fortuna c’è il riscatto immediato del play bollatese e il successivo piazzato di chi aveva forzato la situazione del temporaneo pari trova la spizzata di Maura fuori di un amen (28′). Bertini fa la guardia al legno di competenza attentato da Gozzo, Cangianiello sbaglia nuovamente mira, Roaldsoy mastica un calcio franco da metratura improbabile (35′), il centrale destro summenzionato sbarra il passo al vice-assistman del rompighiaccio (38′) in seguito stoppato – dopo essere stato trovato nella corsa da Guerini – anche da Macej (41′). La possibilità doppia Colombo-Muhameti (43′) di chiuderla, in volata nell’intenzione di servire Alberto Manzoni, il Berretti esordiente in Under 19 al pari di Candas Fiogbe, sbatte rispettivamente sui guantoni del guardiapali nemico e sui tabelloni a bordocampo.