Atalanta – Cagliari 4-1 (0-1)
ATALANTA (4-3-1-2): Pardel 6; Martinelli 5,5 (36′ st Bordiga sv), Guerini (cap.) 6, Comi 6, Regonesi 6 (42′ st Obrić sv); Manzoni 7,5, Colombo 6, Roaldsøy 6,5 (36′ st Gariani 6,5); Bonanomi 7,5 (36′ st Simonetto 6,5); Vlahović 7,5, Fiogbe 6,5 (23′ st Castiello 6). A disp.: Sala, Riccio, Armstrong, Tavanti, Ragnoli Galli, Orlando. All.: Giovanni Bosi 7.
CAGLIARI (4-3-3): Iliev 5,5; Casali 5,5, Pintus 5,5, Catena 5,5, Arba 6 (15′ st Idrissi 5,5); Carboni (cap.) 6,5, Sulev 6,5 (30′ st M. Conti sv), Malfitano 6 (15′ st Marcolini 6); Konate 6 (14′ st Pulina 6), Kingstone 7, Vinciguerra 6,5 (30′ st Achour sv). A disp.: Wodzicki, Caddeo, Cogoni, Franke, Pasquale. All.: Fabio Pisacane 6.
Arbitro: Iacobellis di Pisa 7 (Di Meo e Russo di Nichelino).
RETI: 31′ pt Kingstone (C), 5′ st Roaldsoy (A), 9′ st Bonanomi (A), 10′ e 45′ st Vlahovic (A)
Note: primo pomeriggio afoso, spettatori 150. Cooling break 23′ pt, 23′ st. Ammoniti Vinciguerra e Fiogbe per simulazione, Konate per gioco scorretto. Tiri totali 11-10, nello specchio 6-4, parati 3-3, respinti/deviati 3-2, legni 0-1. Corner 6-4, recupero 3′ e 5′.

ZingoniaKingstone Mutandwa batte un colpo in faccia a Regonesi spiazzando Pardel e pareva essersi messa su una china pericolosa. Ma Roaldsoy-Bonanomi-Vlahovic ci mettono il triplo rintocco a due in un fazzoletto con Fiogbe, Manzoni e lo stesso firmatario del sorpasso a reggere loro la campana, finché al novantesimo il centravanti non imbraccia pure la doppietta. All’ombra della parrocchia natìa, al cospetto di un Cagliari smontatosi come maionese impazzita al rientro dal tunnel, l’Atalanta Primavera ritrova il sorriso e i 3 punti, conquistati alla prima contro la Lazio e lasciati alla Samp a Bogliasco in un avvio di campionato in chiaroscuro. Molta luce, invece, sul lungometraggio numero 3 rincorrendo un avversario avanti al secondo tiro in croce, per di più nella stessa azione.
Sotto al di là della mezzora causa iniziativa dal fondo di Arba con Comi a smorzare Sulev e il centravanti a girare la sfera senza pensarci su, i nerazzurrini hanno passato il resto della frazione a prendere la mira svoltando decisamente nella seconda metà. Sabato 23 alle 15 si fa visita all’Empoli a Vinci; a Zingonia si torna lunedì 2 ottobre nel posticipo della quinta giornata col Sassuolo.
Scollinato il decimo è Colombo a provarci da fuori di seconda sull’onda lunga di uno schema da fermo di Bonanomi da mancina rimesso dentro dal lato opposto dal futuro sigillatore del punteggio, ma la traiettoria s’allarga strozzandosi in un rimbalzo di troppo. Vinciguerra, abituato a svariare, prima di prendere il fondo a due terzi della difesa di casa (19′) finendo per cozzare sul recupero del capitano, al quarto d’ora prova ad aggirare Martinelli esibendosi in un tuffo che non coglie l’arbitro in castagna. Fiogbe vs Casali ne sarà la cartacarbone al 2′ della ripresa, strana premessa ai fuochi d’artificio di lì a pochissimo. Un paio di giri di lancetta scarsi ed ecco il tentativo sull’altro fronte di Roaldsoy che avanza, sposta e conclude dai venti metri con una telefonata di cortesia a Iliev.
Se la spizzata a campanile di Comi sulla punizione di Manzoni poco oltre il ventesimo non spaventa nessuno, è proprio il secondo a mancare il vantaggio di una settantina di centimetri a rimorchio del beninese alle soglie del cooling break: il sinistro (piede debole) favorito dal velo del suo trequartista è fulmineo quanto leggermente aperto. Quest’ultimo ha dal limite l’occasionissima aperta dalla sgroppata di Vlahovic (28′) mancando il bersaglio a giro. Il patatrac giunge non proprio inaspettato, visto che l’asse di centrodestra scricchiola per la terza volta in un tempo solo. Consumato un altro conato di Colombo su palla liberata dall’area dopo il cross di Regonesi viene invece fermato da Pintus a 6′ dalla pausa, si rischia pure sull’unico angolo concesso ai sardi: la svettata di Catena è fortunatamente fuori misura.
Ottenuto il sospirato pari alla terza vera chance, grazie alla scivolata nei pressi della riga del secondo ammonito per simulazione della giornata per il servizio comodo comodo da spingere in porta davanti all’area piccola dal nazionale norvegese, il ribaltamento dello score non deve aspettare che qualche corsetta cronometrica. E qui è straordinario Manzoni nello sfondamento centrale con scarico all’indietro verso sinistra, giusto per metterla sull’estremità preferita del firmatario del 2-1 che poi la porge in navata al serbo, lestissimo a usare Pintus a mo’ di materasso per pivottargli intorno scagliando a mezz’altezza nell’angoletto un sinistro al laser. La sfida s’addormenta e a lungo l’unico sussulto resta il legno pieno colto dall’apripista rossoblù in girata aerea (no stress, in precedenza, per Pardel sul sinistro al 12′) al culmine dell’azione avvolgente lungo la catena di sinistra (31′), mentre la loffia da fuori di Marcolini non rende onore al suo cognome (34′) che porta. Fra 39′ e 40′, il botta e risposta tra l’ex Partizan da posizione ravvicinata (assist manzoniano) e Carboni dall’altra parte, ma i due portieri non si fanno sorprendere. Poi Kingstone non approfitta del liscio di Obric (43′): parola alle new entry dell’ottantunesimo, Gariani  chiama Simonetto in corsia per il pallone da spingere nel sacco dallo specialista.