Milan – Atalanta 3-1 (0-1)
MILAN (4-3-2-1): Bartoccioni 6; Bakoune 6,5, Simic 6, Nsiala 6,5, Jimenez 6,5 (28′ st Magni 6); Stalmach 6,5 (15′ st Sia 7,5), Eletu 7,5, Zeroli (cap.) 7; Bonomi 6 (37′ st Malaspina sv), Perrucci 6 (15′ st Scotti 6,5); Camarda 6 (28′ st Traore 6). A disp.: Raveyre, Torriani, Parmiggiani, Nissen, E. Sala. All.: Ignazio Abate 7.
ATALANTA (4-3-1-2): Pardel 6; Ghezzi 5,5, Guerini 5.5, Obric 6 (29′ st Manzoni 5,5), Regonesi 5,5; Martinelli 6 (29′ st Cassa 6), Colombo 6 (37′ st Capac sv), Mendicino 6,5; Bonanomi 7 (20′ st Bordiga 5,5); Castiello 6 (20′ st Vavassori 5,5), Vlahović 6,5. A disp.: L. Sala, Riccio, Fiogbe, Tavanti, Tornaghi, Gariani. All.: Giovanni Bosi 5,5.
Arbitro: Bordin di Bassano del Grappa 6,5 (Minafra di Roma 2, Fratello di Latina).
RETI: 39′ pt Vlahovic (A), 22′ st Eletu (M), 27′ e 45′ st Zeroli (M).
Note: mattinata soleggiata, spettatori 200. Ammoniti Zeroli, Obric e Sia per gioco scorretto, Stalmach e Guerini per reciproche scorrettezze. Tiri totali 18-3, nello specchio 9-1, parati 6-0, respinti/deviati 2-0. Corner 8-1, recupero 0′ e 4′.

Milano – Eletu-Zeroli per ribaltarla, sulle ali di numeri francamente consistenti e meritori, e una magia del secondo per tramutare in oro il crossetto di Scotti, anche se la Baby Dea l’aveva sognata in grande. Forte dei suoi punti fermi, più che di un gioco a intermittenza e di una tenuta fisica scemata alla distanza. Il duetto dalla trequarti tra l’assistman Bonanomi e Mendicino? Forse il secondo lampo in croce nel primo tempo della Primavera dell’Atalanta, nella seconda metà classifica a quota 7. Senza l’istinto da rapina letale quanto ahinoi illusorio (secondo gol consecutivo, quarto totale) di Vanja Vlahovic, centravanti mobile che magari l’Under 23 potrebbe provare prima di spedirlo via raccomandata al Gasp, la fase di costruzione e i guizzi geniali d’idee e di calcio rimarrebbero scritti sull’acqua. Peccato che il Milan trovi il jolly per acciuffarla dai venti metri scarsi su scarico del neo entrato Sia col regista dal mancino malefico, che poi completa l’opera servendo sulla fronte il suo capitano dalla bandierina destra. Del resto s’era in casa della capolista: terzo ko in sei turni, secondo di fila dopo quello casalingo col Sassuolo, ci si dovrà rifare da lunedì 23 alle 15 a Zingonia contro il Bologna.
Appoggiato dalla sua mezzala destra, apre le danze dalla distanza proprio il futuro impattatore dello score al 9′ sorprendendo Pardel, che intercetta in controtempo usando la mano interna col risultato di regalare un corner sfiorando l’autogol nell’angolino alla propria destra. La dozzina cronometrica suona l’allarme rosso, perché evita il vantaggio locale soltanto la mira sballata a incrociare di Bonomi, al culmine della combinazione filtrante-scarico-mezzo rimorchio Stalmach-Camarda-Perrucci. Non spaventa certo Bartoccioni, pur se indotto ad allontanare di pugno, il primo tiro dalla bandierina di Bonanomi a rientrare, mentre Guerini di qua deve murare il tentativo di Zeroli a due rintocchi dal ventesimo sulla conversione a U del terzino Jimenez. Lo stesso che al 22′ rientra ancora sul destro per calciare a lato il lungolinea davanti all’intersezione con la lunetta.
Si va avanti a strappi col portiere polacco decisivo nell’andare incontro a Stalmach alla mezzora, in asse con Eletu e il terminale unico rossonero, poco dopo il gol annullato a Perrucci per carica del centravanti, imbeccato proprio dal connazionale milanista di Pardel, sul capitano bergamasco. Se Bonanomi nella triade con Mendicino e Regonesi cerca precocemente e invano il la all’isolato Vlahovic, ancora non prèsago del rigore in movimento che gli sarebbe stato servito per rompere il ghiaccio, a una decina abbondantissima dall’intervallo è Castiello a incaricarsi dell’impostazione servendo con la coda dell’occhio Martinelli per sterzata in corsa e sinistro dritto per dritto un po’ frettoloso.
Col vantaggio inatteso inizia un’altra partita e Mendicino il minuto seguente, sulla riaggressione kloppiana a due col suo trequartista spondata dall’apripista, spreca alle stelle una nitida chance di raddoppio. La ripresa parte al cloroformio fino alla punizione di Perrucci (11′) parata col petto dal ragazzo nerazzurro tra i pali con tap-in fallito da Camarda ma in offside, ma a scaldarla ci pensa la manata di reazione di Stalmach a Mendicino (il giallo se lo prende Guerini, intervenuto a difenderlo nella mini rissa mentre a terra c’è Bonanomi). Pardel abbranca senza stress l’avvitata aerea di Simic sulla schema dettato dal suo play basso, ma s’affanna ancora una volta su un tracciante a scendere da sinistra di Bonomi oltre il quarto d’ora prima che Zeroli, in vena evidentemente di prove generali, stacchi da corner imperfettamente. La remuntada, però, è dietro l’angolo, quello dritto per dritto colto dalla liftata di Victor e quello concesso dal portiere di Bosi sbracciando il tiro-cross di Sia oltre il montante. Traore sbaglia aprendo il piattone a rimorchio del ribalta-sfide Sia a 6′ dal 90′, quindi la rovesciata del milanista con la fascia al braccio che spegne ogni velleità residua. Le energie, quelle no, erano bell’e finite sul 2-1.
Effe