Legnago Salus – Atalanta Under 23 1-1 (1-0)
LEGNAGO (3-4-1-2): Fortin 7; Sbampato 6 (22′ st Zanandrea 5,5), Martic 7, Noce 6; Zanetti 7, Viero 6,5 (32′ st Casarotti 6), Motoc 6 (1′ st Baradji 7), Boci 6,5; Van Ransbeek 6; Svidercoschi 6,5 (40′ st Buric sv), Rocco (cap.) 6 (21′ st Giani 6). A disp.: Businarolo, Tosi; Hadaji, Mazzali, Travaglini, Sambou, Ruggeri, Muteba, Franzolini, Mbakogu. All.: Massimo Donati 6,5.
ATALANTA U23 (3-4-2-1): Vismara 7; Berto 6, Varnier 6, Bonfanti 5,5 (16′ st Bernasconi 6,5); Palestra 7, Gyabuaa 7, Panada 6 (16′ st Muhameti 6,5), Ceresoli 6; Jimenez 6,5 (48′ st Ghislandi sv), Capone (cap.) 5,5 (28 st Vlahovic 7); Diao Balde 6 (28′ st De Nipoti 6). A disp.: Dajcar, Bertini; Del Lungo, Mendicino, Da Riva, Cortinovis. All.: Francesco Modesto 6,5.
Arbitro: Gangi di Enna 6,5 (Pistarelli di Fermo, Meraviglia di Pistoia; IV Rashed di Imola).
RETI: 4′ pt Viero (L), 39′ st Vlahovic (A).
Note: serata piovosa, ventosa e fredda, terreno allentato. Spettatori 300. Ammoniti Motoc, Martic, Berto, Viero, Bonfanti, Baradji e Gyabuaa per gioco scorretto. Espulso Modesto per proteste al 39′ st. Occasioni da gol 8-12, tiri totali 8-17, parati 5-3, respinti/deviati 0-7, legni 0-1. Corner 2-8, recupero 2′ e 5′.

Legnago (Verona) – Un’occasione migliore, per il primo gol da professionista, Per Mister 18 gol in Primavera, Vanja Vlahovic, proprio non poteva esserci. Al volo, da zero metri o meglio centimetri, a 60 dal 90′, allungando la scarpa sinistra sul la dal fondo di Palestra. Zampata da 1 punto per l’Atalanta Under 23, che esce indenne dal “Mario Sandrini”, santuario di un Legnago Salus che resta in zona playoff (41) esattamente come i nerazzurri, quarti (46) insieme alla Triestina nel girone A di serie C. Se all’andata l’aveva risolta l’ora acciaccato Mousta Cisse nel recupero, stavolta c’è il battesimo del fuoco del serbo, promosso dall’Under 19 ma entrato lo stesso un po’ tardi per dare concretezza a un reparto offensivo che fatica sempre a metterci il dovuto cinismo. La marcia, a conti fatti, rallenta, a ruota del 2-2 casalingo nel recupero col Renate facendosi rimontare sul 2-2 dopo le vittorie con AlbinoLeffe e Alessandria. Ora il trittico con due gare interne di fila su tre: Novara e Lumezzane attese nel preserale a Caravaggio rispettivamente sabato 2 e martedì 5 marzo, quindi un altro lunedì sera, stavolta l’11, a Fiorenzuola d’Arda.
Lo svantaggio subitaneo è peraltro da manuale come l’1-1. Svidercoschi usa Bonfanti come un materasso per girarsi e tirare, Viero evita un Varnier ormai sbilanciato a terra nella stessa azione per angolare abbastanza il tiro da dentro l’area da impedire a Vismara di farsi la fama di para-piattoni sinistri in serie. Il tutto nato da rimessa laterale di Zanetti. Sulla sorta di fotocopia a metà campo invertite Palestra prova ad aprire spazi al mancino d’attacco entrato dalla finestra invernale veronese, che però carica fallosamente Martic nel tentativo di girarsi a cronometro raddoppiato. Un altro paio di lancette e, sempre sullo stesso asse ma stavolta tutto in navata con l’ispano-senegalese a smistare per l’accorrente Ceresoli, primo tiro e tap-in con lo stesso piede di quelli fatali sul versante dell’ex Donati sono rispettivamente respinto e bloccato. Si supera il quarto d’ora, ma le difficoltà dietro no di certo, se è vero che lungo la catena di sinistra il sovrapposto Noce coglie al laser il tacco di Rocco che l’estremo bergamasco leva letteralmente dalla porta, prima che la mischia furibonda generi taglio e tiro a giro larghissimo dell’autore della rimessa con le mani che aveva dato fuoco alle polveri. Distratta in difesa e priva di killer instinct davanti, visto che Jimenez (17′) si smarca bene davanti alla lunetta in scia a Panada e Siren senza angolare una conclusione comunque non potente. Mezza chance, invece, da quinto a quinto con la sponda al ventesimo di Palestra teoricamente indirizzata allo sfondatore dalla stessa maglia se non fosse per il recupero del perno di casa che se la ritrova sulla scarpa.
Verso metà frazione, nel flipper a rientrare tra il pendolino di Buccinasco, l’apripista in ripiegamento e il centralone biancazzurro di turno, ecco il conato anche di Varnier, un altro che il piede destro pare esserselo scordato nello spogliatoio, masticando però a lato dal limite. Dare le spalle in uno contro tutti su palla dell’italospagnolo (27′), invece, serve al centrattacco di Modesto solo a riprovarci in caduta a visuale disturbatissima. Difficile che l’attrezzo del mestiere possa assumere una qualche parabola in quelle condizioni. A un 13′ dal 45′, schedina non vinta perché il palo alla destra di Fortin così non vuole, ricacciando la gioia in gola a Kaleb sullo scambio scaricato di tacco con l’accentrato Capone. Il terreno fradicio non tradisce Vismara nel tuffetto presile per dire no al piazzato di Martic (35′), lo stesso che al 41′ apre la via al possibile pareggio del capitano nerazzurro, che raggiunto dall’assist di Diao sul recupero alto di Gyabuaa riesce ad aprire il sinistro indisturbato sui tabelloni mancando la mira di quasi due metri.
Ripresa a ritmi calati e a squadre più corte, tanto che dal tema tattico chiuso e quasi sprangato esce solo al 13′ il grimaldello di Jimenez per assecondare l’ingresso furtivo di Berto a casa d’altri, con Martic a fare la guardia. E siamo al primo angolo made in Zingonia. Alla ricerca stanca del pari lungo sentieri già battuti con scarso successo, la Seconda Squadra s’allunga rischiando di beccare il secondo sula ripartenza secca di Zanetti che innesca lo slalom di Svidercoschi a metà frazione al netto dei recuperi: Vismara se la cava opponendo i due palmi aperti. Martic, dalla sua, è ancora un muretto a secco invalicabile per Diao Balde sul filtrante di Gyabuaa (26′); ad attacco ribaltato, la new entry Bernasconi gira appena di fronte il corner da sinistra numero tre di Jimenez dopo averlo conquistato. A 9′ dal 90′ Baradji chiude lo specchio a De Nipoti sulla sponda di Berto e il secondo tiro consecutivo dalla bandierina, stavolta a destra, chiama la schiacciata di Muhameti che s’impenna. A pari consumato c’è il rimorchio del’uomo dell’1-1 per Jimenez, che trova ancora sulla sua strada Baradji in versione libero di sbarramento aggiunto: fischia il vento sul secondo palo, soltanto un altro angolo. In extra time, al 2′, Buric incendia i guantoni vismariani ma non la rituale freddezza del baluardo nerazzurro. E allo scadere la parabola mancina di Van Ransbeek non trova deviazioni.