Stamattina ammiravo il tuo contorno degli occhi leggermente truccato di nero, cornice che evidenziava i tuoi occhi color azzurro, di quello intenso, che quando lo fissi a guardare, lo sguardo ti si perde nel cielo. Ti ho accompagnata per circa 15 minuti in macchina e il tuo sorriso riempiva il mio specchietto retrovisore, la tua voce, era musica per le mie orecchie, la tua gioia, essenza per la mia anima, la tua adrenalina pepe per la mia vita. Mi ero ripromesso di farti una foto prima che scendessi dalla macchina per immortalare il momento, epico, storico, ma sono rimasto a godermi il tutto da spettatore privilegiato. La foto l’ho fatta quando oramai eri già nel tuo mondo, felice di iniziare una nuova avventura. Il ruolo di genitore è questo, accompagnare fino a dove serve, poi scostarsi con lo stesso tempismo, per permettere loro di essere liberi di essere se stessi.
Igor Trocchia