Roma – Atalanta 1-1 (0-1)
ROMA (4-3-3):
Boer 6; Louakima 6,5 (27′ st Missori 7), Pellegrini 6 (19′ st Silva 6), Keramitsis 5,5, Falasca 6,5; Pisilli 6, Vetkal 6 (19′ st Ivkovic 6), Pagano 7; Cassano 6, Majchrzak 5,5, Cherubini (cap.) 7. A disp.: Baldi, Razumejevs, Foubert-Jacquemin, Padula, Misitano, D’Alessio, Ruggiero, Graziani, Joao Costa, Golic. All.: Federico Guidi 6,5.
ATALANTA (4-3-1-2): Bertini 6,5; Palestra 6, Del Lungo 6,5 (27′ st Tavanti 5,5), Guerini 6,5, Regonesi 6,5; Colombo 6,5, Mendicino 6,5 (45′ st Riccio sv), Muhameti 6,5; Vorlicky 7 (1′ st Vavassori 6); De Nipoti (cap.) 6 (45′ Stabile 6), Vlahovic 7 (33′ st Roaldsoy 6,5). A disp.: Pardel, Bernasconi, Ghezzi, Bevilacqua, Falleni. All.: Marco Fioretto 6,5.
Arbitro: Cavaliere di Paola (Giuggioli di Grosseto, Piazzini di Prato).
RETI: 35′ pt Vorlicky (A), 31′ st Pagano (R).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 100. Ammoniti Guerini, Falasca e Vlahovic per reciproche scorrettezze, Regonesi, Ivkovic, Cherubini e (per proteste) Roaldsoy. Tiri totali 20-6, nello specchio 7-3, parati 6-2, respinti/deviati 4-1. Corner 9-3, recupero 3′ e 8′.

Roma – Non basta il neo esordiente in prima squadra Lukas Vorlicky a evitare alla Primavera dell’Atalanta il rientro dalla Capitale ancora da terzultima nel posticipo della terza giornata di ritorno del massimo campionato di categoria.  In casa della Roma, terza forza del Trofeo Facchetti e pokerista all’andata quando segnò per i nerazzurri De Nipoti, il tiro mancino del fantasista, out all’intervallo perché da preservare per gli allenamenti gasperiniani, a rimorchio della new entry di gennaio Vlahovic sul recupero di Mendicino ha illuso per 49 giri di lancetta Fioretto dell’inversione di rotta in termini di risultati. Nelle ultime otto uscite, la metà s’è risolta con una battuta d’arresto con una sola affermazione, il 22 gennaio scorso a Bologna, che è anche l’unica in trasferta. Per schiodarsi da quota 20, a una lunghezza dalla coppia Milan-Napoli, e dall’attuale necessità di spareggiare proprio coi Baby Ciucci per evitare la retrocessione, veneredì c’è subito la Juve a Zingonia (ore 14) in anticipo, 8 giorni prima del sabato mattina (4 marzo, ore 11) a Bogliasco dalla Sampdoria. La pessima notizia è la spalla destra uscita a Del Lungo.
Qualche rammarico per l’occasionissima del finale, con Stabile ad aprire il destro a tiro di miracolo di Boer al 4′ di recupero in scia all’azione in verticale Vavassori-Roaldsoy, mentre Cherubini falcia Palestra. 4′ di recupero, 3′ alla combinazione tra le due ali giallorosse ormai invertite che vede Cassano girarsi debolmente sul sinistro. Finisce così e non sarebbe accaduto se uno tra l’esterno summenzionato, l’autore del penultimo passaggio per rompere il ghiaccio, Tavanti e infine Regonesi in diagonale fossero riusciti a spezzare l’asse tra il capitano locale e Pagano, mezzala da inserimenti ficcanti dal 10 sulle spalle e dalla conclusione in caduta buona per il punticino. Meritato, da parte dei Guidi-boys, perché decisamente più propositivi. Vedasi un primo tempo finito sotto in virtù dell’unico break riuscito e convinto dei nerazzurrini, al netto del crossetto del moravo arpionato dal suo capitano per la girata sul muro da corner all’intersezione della lunetta. Al 5′ la punizione autoprocurata di Cherubini (fallo del serbo in ripiegamento) sibila a lato del primo palo; al 13′ Louakima suggerisce per Majchrzak, anticipato in uscita bassa da Bertini che al 21′ blocca facilmente la telefonata dello stesso polacco. 
Poche, per la verità, le sfuriate ad alto grado d’incisività, perché nel finale di frazione Cassano schiaccia di testa centralmente (37′, a fotocopia de centrattacco 11 minuti prima) il pallone del suo esterno basso a destra e ancora il centravanti, al 1′ di extra time, fa la gambetta in scivolata sul tracciante del compagno con la fascia al braccio. Nella ripresa il portiere dei bergamaschi deve metterci la pezza per abbassare la saracinesca di piede su Pisilli (5′), fiondatosi in area, mentre di qua l’ex Partizan Belgrado non punge convergendo sul destro dal vertice opposto (16′) e il suo tacco a liberare Muhameti non viene sfruttato a dovere: mancino poco incrociato e ancor meno angolato (18′). Ottenuto l’1-1, la Lupa aumenta l’appetito insieme ai giri del motore. A 9′ dal 90′, per fortuna, la palla dell’impattatore non gira sotto il sette sul lancio basso di Cherubini; a 5′, Falasca riceve da Missori costringendo Bertini ad allungarsi per togliere la ragnatela dall’angolino basso alla propria sinistra.