Atalanta Under 19 – Young Boys Under 19 3-0 (2-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Sassi 7; Cittadini (cap.) 6,5, Berto 6,5, Ceresoli 6,5 (40′ st Regonesi sv); Oliveri 7,5, Zuccon 6 (17′ st Panada 6,5), Giovane 6,5, Bernasconi 6; Sidibe 6,5 (33′ st Chiwisa sv); Lozza 7 (17′ st De Nipoti 6), Omar 7 (40′ st Fisic sv). A disp.: 13 Bertini, 2 Del Lungo. All.: Massimo Brambilla 7.
YOUNG BOYS (3-4-2-1): Laidani 6; Amenda 6,5, Crnovrsanin 5, Bichsel 6 (35′ st Ogouvide sv); Jungo 6,5 (12′ st Beqaj 6), Essay 5,5, Jakob 6 (35′ st Murith sv), Fontana 6,5 (12′ st Rhodes 6); G. De Donno 6,5, Berisha 5,5 (17′ st Bomo 5,5); Appiah 6. A disp.: 18 Bajrami, 15 Maluvunu. All.: André Niederhäuser 5,5.
Arbitro: Jorgji 7 (Albania – Bregasi e Gançi; IV Ayroldi – Italia).
RETI: 20′ pt Oliveri (A), 41′ pt Omar Shakur (A), 10′ st Lozza (A).
Note: primo pomeriggio caldo e soleggiato, terreno in condizioni passabili. Cooling break: 33′ pt, 34′ st. Ammoniti Ceresoli, Berisha e Berto per gioco scorretto. Tiri totali 20-11, nello specchio 5-4, respinti/deviati 6-2, parati 2-4, legni -. Corner 5-4, recupero 1′ e 3′.

Zingonia – Un 3-0 casalingo al baby Young Boys per dimenticare il ko all’inglese di Villarreal. La Primavera dell’Atalanta comincia il rimontone in classifica nel girone F di Youth League (i valenciani hanno distrutto il Manchester United) ritrovando il piglio dei bei tempi a dispetto del massiccio passaggio di consegne dopo il progressivo abbandono di tutti i big, compreso Scalvini, ormai aggregato stabilmente alla prima squadra. Poco da dire sul film di successo: Oliveri piazza la maledetta a fil d’incrocio, il fenomeno a sprazzi Abdishakur Bashir Omar bissa a rimorchio di Lozza che cala il tris al rientro dal tunnel sul favore di ritorno
Controllo, gestione e folate sporadiche ma efficaci, opposte ai break elvetici nell’intreccio della prima frazione, soltanto a tratti immersa nel thrilling. L’ascensore chiamato al futuro sigillatore dalla bandierina destra dal futuro rompighiaccio è un assaggino al tris cronometrico, indizio di forcing anticipato dal conato in mischia di Berto rimpallato dal muro giallonero tra i primi due angoli a favore. E se Bernasconi, pur incrociando benone non sale sull’ottovolante da vincitore, è perché il colosso altrui con la fascia al braccio gli si oppone sugli sviluppi dell’ammollo del pendolino siciliano, mezzala riciclata lì da Brambilla, dopo la semirovesciata mancata da Giovane in uno dei suoi abituali inserimenti. Il romagnolo (11′) si fa pescare bene da Ceresoli servendo la svettata imperfetta a Omar senza problemi per il portiere nemico, mentre Sassi di là è sul pezzo nell’alzare oltre il montante il tentativo da fuori di Appiah in scia con Fontana, artista della mancina che non a caso verso il quarto d’ora azzecca un taglio nell’uno-due con Jakob per la chance delle chances cui l’estremo di casa si oppone di piede chiudendo il legno di competenza.
Il 17 per poco non porta rogna ai bernesi, salvati da Jungo in scivolata per calare sull’aspirante tap-in di Shakur la saracinesca uscita a metà a Laidani sul tiro-cross molto defilato di Sidibe. Niente paura, ci pensa il palermitano dal piedino magico, mattonella costruita da Giovane e Omar in orizzontale fino a far cadere De Donno, poi invertitosi col compagno tra le linee, nella trappola dello spintone nei pressi della lunetta. I conati dalla lunga del terminale in bianco e dell’oriundo albanese dietro di lui (piazzato al 35′ a pelo d’erba, giallo sprecato da Ceresoli sul compagno in contropiede) non vedono lo specchio nemmeno a pagarlo, al contrario di De Donno che sul la dell’accentrato laterale sinistro battezza il sette costringendo il numero 24 in porta al balzo felino per staccarla in corner.
Lo stesso baluardo dal cognome pesante come un macigno è bravissimo a farla carambolare sul centravanti ospite, ma sarebbe stato il mero dimezzamento dello score, perché poco prima sul fondo guadagnato dall’attaccante bergamasco il suo partner svedese di sangue etiope aveva provveduto alla chiusura virtuale della pratica azzeccando tempo e piattone basso oltre il dischetto. La ripresa sembra un riavvolgimento del nastro del girato, anche se gli opponenti sono decisamente più sgonfi. I due di punta non trovano il rettangolo magico, andandoci più vicino Lozza in terzo tempo (alto di un amen) sulla scodellata da fermo di Ceresoli dalla trequarti (4′), mentre in capo a due minuti scarsi la folata di Jungo in mezzo a troppe maglie atalantine sfocia nella botta a corpo sbilanciato all’indietro. Il corridoio creato da una bocca da fuoco per l’altra alla sporca decina, corsetta e sfera calciata oltre il limite nell’angoletto a mezz’altezza, vale i titoli di coda, anche se lo sciupio in schiacciata (12′) di Shakur su traversone lungo dal centrale sinistro enfant-du-pays sarebbe stato meglio evitarlo per scacciare possibili sorprese. Che non arrivano, al netto dell’avvicendamento degli esterni avversari (perché?), come non arriva il poker a onta del tuffetto indisturbato sul primo palo di Giovane sul tracciante del solito Oliveri da calcio franco (23′), né sulla successiva puntata di De Nipoti (26′) che in seguito stacca imperioso (42′) sull’ammollo di Panada, già redivivo in campionato, dal corner mancino. A risentirci a dopo la pausa.
Simone Fornoni