Atalanta – Manchester City 1-0 (1-0)
ATALANTA (4-3-3): Gelmi 6,5; Bergonzi 6,5, Okoli 6,5, Guth 6,5, Brogni 6; Gyabuaa 6, Da Riva 8, Sidibe 6; Traore 6, Piccoli 7, Cambiaghi (cap.) 6,5. A disp.: Dajcar, Cittadini, Milani, G. Renault, Finardi, Italeng, Ghisleni. All.: Massimo Brambilla 6,5.
MANCHESTER CITY (4-3-3): Bazunu 6,5; Dionkou 6, Mcdonald 6, Harwood-Bellis (cap.) 6,5, Ogbeta 6; Bernabé 7 (29′ st Palmer 6), Pozo 6, Dele-Bahisru 5; Poveda 6,5, Touaizi 5,5 (29′ st Delap 6), Rogers 5. A disp.: Slicker, Burns, Fiorini, Garre, Knight. All.: Paul Harsley 6.
Arbitro: Christofi 6 (Cipro; Georgiou-Kalogirou, IV Sozza).
RETE: 36′ pt rig. Piccoli (A).
Note: pomeriggio piovoso, spettatori 450. Ammoniti Gyabuaa, Okoli, Delap e Brogni per gioco scorretto. Corner 4-12, recupero 1′ e 3′.

Zingonia – Unghie lunghe per graffiare la carne viva della sfida e denti stretti per bissare il colpaccio dell’andata. La botta dal dischetto di Roberto Piccoli (quarto sigillo in coppa, come in campionato: domenica alle 10 a Roma si difende la vetta solitaria) e via. La Primavera dell’Atalanta sotto l’acquazzone indossa la cerata del cinismo per battere un Manchester City manovriero e da superiorità territoriale costante ma infruttuosa, rafforzando il secondo posto (7, City a 4, Shakhtar a 2) nel girone C di Youth League.
Gli avversari, a onor del vero, erano orfani delle due colonne Garcia & Doyle, divelte dall’organico di Harsley per puntellare il tempio di Guardiola a San Siro nella sfida tra big. Al 7′ Poveda, il superstite delle convocazioni dei grandi, slalomeggia e si accentra per il mancino dal limite preda dei guantoni di Gelmi. Un poker cronometrico e Mcdonald devia di coscia la punizione dal centrosinistra di Bernabé, ma il portiere di casa si complica la vita col rinvio corto di piede arpionato dallo stesso spagnolo: a lato. Al 18′ ecco la Baby Dea, con Guth ad anticipare di testa Bazanu sullo spiovente da fermo di Brogni da mancina, anche se lo specchio rimane una chimera. Non per Harwood-Bellis, che all’alba del ventesimo – rimasto lì dopo un altro angolo – incoccia di fronte l’ammollo della mezzala destra dei Cityzens: l’estremo di Brusaporto è aiutato dal palo, il sinistro in tap-in di Dionkou viene alzato in corner dal muro difensivo di Okoli. Come all’andata, i Blues si spengono e, a tiro del colpo di frusta del futuro risolutore (piazzato di Brogni) vanificato dall’offside (Bazunu c’era), arriva la svolta, al 35′, con la carica di Dele-Bashiru su Piccoli sugli sviluppi del primo angolo by Brogni con Sud in sulla traiettoria: dal dischetto l’ariete di Sorisole calcia spiazzante e sotto la traversa alla destra del baluardo britannico.
Al 41′ il contropiede solitario di Traore, spostato a sinistra, sul quinto corner altrui, viene chiuso dal recupero di Mcdonald. Se il primo tempo si conclude colla zuccata molle dell’apripista, pescato da Bergonzi, la ripresa si avvia con la palla dentro del migliore in fucsia-salmone per il centroboa, che chiama Gelmi all’uscita bassa allargandosi troppo sul fondo. Nerazzurrini sulla difensiva, ma su un campaccio pesante e lento meglio così. Anzi, quando si aprono squarci nel forcing nemico si vede la luce, come Cambiaghi e il suo sinistro improvviso al quarto d’ora da quasi 25 metri. Bazunu è pronto anche sulla svettata di Okoli al 27′ accarezzata dal tiro dalla bandierina di Brogni. Al 31′ l’asse Pozo-Delap-Rogers suonerebbe come una promessa di pareggio, se non ci fossero da fare i conti con l’oste Guth, diagonale ed estirada perfette. C’è da stringere i denti: al 36′ Pozo la porge al piattone sinistro ciabattato di Palmer, due giri di lancetta e il tracciante di Poveda viene lisciato dai due nuovi entrati.
Simone Fornoni