Hellas Verona – Atalanta 1-1 (0-0)
HELLAS (3-4-2-1): Silvestri 6,5; Rrahmani 6, Günter 5 (37′ st Lovato 6,5), Empereur 6; Faraoni 7, Amrabat 6,5. Veloso (cap.) 6,5, Lazovic 5,5 (28′ st Dimarco 6); Pessina 6,5, Zaccagni 6 (1′ st Borini 6,5); Salcedo 6,5 (28′ st Di Carmine 6). A disp.: 22 A. Berardi, 96 Radunovic, 7 Badu, 18 Lucas, 28 Terracciano, 8 Eysseric, 14 Verre, 9 Stepinski. All.: Paro 7 (Juric squalificato).
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini 6,5; Toloi 6, Palomino 6 (24′ st Caldara 6), Djimsiti 6; Hateboer 6, Pasalic 6, Freuler 6 (33′ st De Roon 6), Gosens 5,5 (24′ st Castagne 6); Malinovskyi 6 (33′ st Muriel 5,5), Gomez (cap.) 6,5; D. Zapata 7. A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Sutalo, 7 Czyborra, 22 Bellanova, 5 Tameze, 20 Da Riva, 90 Colley. All.: Gasperini 6.
Arbitro: Abisso di Palermo 5,5 (Carbone di Napoli, Tardino di Milano; IV Sozza di Seregno. Var Rocchi di Firenze, AVar Meli di Parma).
RETI: 5′ st D. Zapata (A), 14′ st Pessina (H).
Note: ammoniti Amrabat, Hateboer e e Toloi per gioco scorretto, Pessina per comportamento non regolamentare. Occasioni 11-20, nello specchio 9-8, respinte 1-3, parate 6-5. Corner 7-5, recupero 1′ e 2′.

Verona – Una faticaccia e un Matteo Pessina che scombina i piani all’apripista Duvan, ora insieme a Muriel a quota 17: alla fine, al “Bentegodi” di Verona, un pareggino che consente il temporaneo aggancio all’Inter (attesa allo scontro in casa della Roma) al secondo posto a 71 punti con la Lazio dietro di due e impegnata lunedì con la capolista. L’Atalanta del contro-turnover, 5 su 11 di partenza diversi da quelli col Brescia, con cui i nuovi rispetto al big match con la Juve erano a loro volta 6, cede all’Hellas il possesso palla e nel secondo tempo spesso anche il pallino delle operazioni, sbattendo contro l’ostacolo di una filosofia speculare. L’allievo squalificato riesce a evitare il terzo ko su tre negli scontri diretti col maestro Gasp, ma stavolta la brillantezza è mancata ai bergamaschi.
La testa di chi non te l’aspetti, il capitano argentino, sbuca al poker cronometrico sul traversone di Duvan dalla destra al 4′ senza impensierire anima viva, mentre Rrahmani (9′) rimedia al liscio di Günter sul Toro di Cali strozzandone la conclusione da fuori. Il turco si rifà subito dopo spezzando la trama fra il colombiano e Pasalic, che in seguito, complice il riflesso in uscita di Silvestri, non cala il 13 sul tacco da rifinitore-triangolatore del centrattacco sugli sviluppi della trama di Malinovskyi. Poco prima, il destraccio alto di Veloso senza punire la respinta corta di Gosens. Al 18′ secondo break di casa con Palomino a concedere il primo corner stoppando la girata di Salcedo, lesto nel controllo: non uno sprazzo episodico, visto che intorno al 23′ Gollini smanaccia in affanno un tiro-cross di Faraoni per poi restare immobile sull’errore di mira di Salcedo, raggiunto in elevazione dal susseguente angolo da mancina del capitano locale. Il turno-bis del Papu capita alla mezzora, stavolta col tiro basso dal limite rimbalzato sul petto del portiere gialloblù: Günter evita il tap-in di Zapata. Non c’è continuità, soprattutto per la calura opprimente del tardo pomeriggio, e l’ucraino partendo dalla lunga non riesce a dire trentantré. A ruota Veloso, defilato a destra, appoggia il pretenzioso conato alle stelle di Rahmani. Verso l’intervallo, l’ascensore imperfetto di Hateboer (37′) sulla scodellata da sinistra di Gomez, la botta alta del medesimo (38′) che non sfrutta l’errore in disimpegno del prestito sul fronte opposto, lo squillo personale del Ternero che tra i due centrali sgancia il sinistro da posizione non agevole addosso ai pugni del guantìpede di Juric e la torsione aerea a lato di SuperMario, reduce dalla tripletta alle Rondinelle, ancora su spunto del numero 10.
La ripresa non s’avvia granché bene, visto il doppio contrasto perso da Pasalic con la new entry Borini che poi calcia in mezzo dove non ci sono compagni, fino al regalo infiocchettato da Günter al panterone che resiste alla sua carica freddando di mancino Silvestri, nonostante la sbracciata del portiere per tentare di impedire alla sfera di insaccarsi verso il palo di competenza. Pasalic alza il campanile con la sommità del capo su tiro dalla bandierina, alla prima amnesia difensiva Faraoni prende il tempo a tutti e con la stessa specialità saggia i riflessi del Gollo sul controcross di Veloso seguito a un suo calcio franco ribattuto dal muro nerazzurro. L’allarme rosso non salva la Dea dal pari a opera dell’ex destinato a tornare alla base a fine estate: altro corner del portoghese da destra, la seconda palla è preda di Rrahmani che sollecita i riflessi del portiere-rapper ma anche la zampata da due passi del monzese. Sinistro e destro, curiosamente il piede debole per entrambi. Le contendenti si allungano ed è un tiro al bersaglio: Malinovskyi al quarto d’ora sbaglia mira, Salcedo (17′) centra il pugno dell’estremo ospite e al 18′ Silvestri si oppone alla stoccata improvvisa del Papu dai 20 metri oltre che alla ribattuta ben più velenosa di Zapatone. Al 19′, però, ancora il cafetero genovese ex Inter, unica punta altrui, da destra impegna il piedone dell’uomo in arancione fluo. Hateboer spende il giallo su Borini che gli costerà il Bologna martedì prossimo; al 26′ Caldara svetta sulla palla di Gomez in asse con Zapata senza fortuna. Entra Muriel col caschetto protettivo per la caduta da punti di sutura alla nuca di (o meglio, resa nota…) martedì e al 34′ in verticale col connazionale si fa precedere dalla difesa che poi salva in fallo di fondo sul croato, servito dal centravanti. Paro (vice di Juric) concede l’esordio al 2000 Lovato e al 34′ Borini sgancia centralmente al culmine della ripartenza di Amrabat, imitato al 43′ da Dimarco. Al 2′ di recupero Pasalic anticipa lo stesso mediano sull’ammollo a rientrare di Gomez da destra, ma la porta è più in qua.
Effe