West Ham – Atalanta 2-0 (1-0)
WEST HAM (4-2-3-1): Fabianski (18′ st Areola); Coufal (18′ st Fredericks), Diop, Dawson, Cresswell; Soucek (18′ st Noble), Rice (cap., 18′ st Coventry); Yarmolenko (18′ st Johnson), Fornals, Benrahma; Antonio (18′ st Bowen). A disp.: Martin (p), Baptiste, Alves, Oko-Flex. All.: David Moyes.
ATALANTA (3-4-2-1): Musso (31′ st Sportiello); Toloi (cap., 1′ st Lovato), Palomino (11′ st Demiral), Djimsiti (31′ st Scalvini); Maehle (31′ st Ghislandi), De Roon (37′ st Da Riva), Freuler (12′ st Pessina), Gosens (31′ st Pezzella); Miranchuk (11′ st Muriel), Pasalic (31′ st Delprato); Piccoli (12′ st D. Zapata). A disp.: Rossi. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Attwell (Inghilterra – Lennard-Eaton, IV Bandara).
RETI: 46′ pt Antonio (W), 44′ st Fornals (W).
Note: ammonito Freuler per gioco scorretto. Tiri totali 10-5, nello specchio 6-0, respinti/deviati 1-0, parati 4-0, legni 1-0. Corner 3-2, recupero 1′ e 0′.

Londra – La finestra estiva da spifferi delle operazioni a tavolino, più dei carichi del precampionato, zavorra oltremisura l’Atalanta, che ne becca uno per frazione al London Stadium nel test internazionale col West Ham valido per la Betway Cup, intitolata allo sponsor dei claret and blue. Non si conclude in porta e si capisce facilmente il perché: il partente Duvan Zapata comincia dalla panchina prima di finire (salvo contrordine) all’Inter, lasciando la scena agli esordienti Musso e (nel secondo tempo, come lui) Demiral, e mandato in campo fa decisamente pentole e coperchi a favore di sottocuochi fuori condizione col risultato di non vedere lo specchio nemmeno lui. Passo indietro rispetto alla rispettabile sgambata col Pordenone, con la Juventus alle viste nel gustoso antipasto di campionato sabato 14 alle 20.30 all’Allianz Stadium.
Se l’unica punta in campo, Piccoli, il cui rinnovo del prestito allo Spezia è stato bloccato da Gasperini, si allunga troppo la sfera sul primo la di Pasalic, appaiato tra le linee allo spento Miranchuk, la mezza chance number one è del numero 2 Toloi, capitano coraggioso e dedito a provarci di volée (4′) accarezzata dalla palla dentro di Gosens, ispiratore anche del conato precedente. Possesso e non granché di più, alla ricerca dell’affinamento di gamba e intesa tra singoli e reparti, dicono benino ma non benissimo, tanto che scollinato di un amen il 25′ l’inafferrabile Benrahma può quantomeno telefonare al portiere argentino ex Udinese col mancino da fuori dopo lo scambio nello stretto con Fornals. Senza il Toro di Cali la squadra non sta alta né calamita sfere magiche là davanti, mentre l’autore dell’occasione ci va vicinissimo altre due volte: al 31′, quando il terzo estremo della Selecciòn gli schiaffeggia sull’incrocio il destro susseguente al crossetto di Coufal bucato dalla coppia Toloi-Maehle, e al 35′, quando ribatte di fronte piena seppur in equilibrio precario l’allontanamento aereo dell’oriundo del Mato Grosso sul crossetto da destra di Yarmolenko. A mezza via, la spizzata di SuperMario, che calpesta la zolla del sorisolese, dietro suggerimento dell’avanzato Djimsiti.
Se il prode Juan abbranca senza stress in due tempi il piazzato diretto al sette di Cresswell a un settebello dall’intervallo, conseguenza della ranzata di Freuler all’imprendibile aletta sinistra nemica, quest’ultima, sempre lui, Said Benrahma, inevitabilmente punisce alle soglie del tè freddo il rinvio cortissimo di Rafa, responsabile del mega rimpallo con Palomino (suo l’anticipo sul firmatario dell’1-0, purtroppo non sufficiente) appoggiando di petto il drop di collo esterno in corsa di Antonio per il vantaggio locale. Nella ripresa, al decimo, il bis personale non riesce perché il traversone dal fondo del terzino destro trova il match winner a metà in posizione avanzata costringendolo a una torsione innaturale. Subentra a Piccoli il totem cafetero, che in asse con Muriel al quarto d’ora sfiora il legno girandosi di sinistro. A tiro, Lucho sbaglia di poco il suo, un piattone aperto sfilato di un nonnulla alla sinistra di Fabianski. Al 21′ è Maehle a chiamare l’ascensore al nazionale croato, tuffatosi con tempismo salvo colpire con la sommità del capo, idem Dawson (26′) che saltando all’unisono con Diop rimane temporaneamente acciaccato. A un tris dal gong le ultime schermaglie con raddoppio non casuale: Benrahma cicca leggermente il destro sul dai e vai con Bowen, Pezzella alza la fetta all’eccesso sprecando la sterzata di Duvan e Fornals devia involontariamente il volo d’angelo dell’algerino, azione dettata da Fredericks da destra. Brutta Dea: la preparazione a singhiozzo causa rientri scaglionati dei nazionali è una ragione valida, il calciomercato sempre in bilico non aiuta di certo. Del resto erano rimasti ai piedi dell’aereo i partenti (Milan) Ilicic, Kovalenko (Spezia), Lammers (Genoa) e Sutalo (Verona), più i convalescenti Hateboer e Malinovskyi. Si può dare e fare di più, fatta salva l’inutilità delle pagelle nella prima settimana di agosto.
Simone Fornoni