Atalanta – Shakhtar Donetsk 1-2 (1-1)
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini 6,5; Toloi 7, Palomino 7, Masiello 6 (23′ st Muriel 6); Hateboer 6,5 (12′ st Gosens 5,5), De Roon 5,5, Pasalic 6, Castagne 5,5; Gomez 6,5; Ilicic 5,5 (12′ st Malinovskyi 6,5), Zapata 6,5. A disp.: 57 Sportiello, 4 Kjaer, 19 Djimsiti, 11 Freuler. All.: Gasperini 6,5.
SHAKHTAR (4-2-3-1): Pyatov 6,5; Bolbat 6 (48′ st Dodò 6,5), Kryvtsov 6, Matviyenko 6, Ismaily 6; Stepanenko 6, Alan Patrick 7 (24′ st Solomon 6,5); Marlos 7 (41′ st Konoplyanka sv), Kovalenko 6, Taison (cap.) 6,5; Junior Moraes 6,5. A disp.: 1 Shevchenko, 8 Marcos Antonio, 77 Bondar, 9 Dentinho. All.: Castro 6,5.
Arbitro: Stieler 5,5 (Pikel, Gittelmann, IV Fritz. VAR Dankert, AVAR Zwayer).
RETI: 28′ pt Zapata (A), 41′ pt Junior Moraes (S), 50′ st Solomon (S).
Note: serata uggiosa, spettatori 26.022 per un incasso di 1.181.215 euro. Pyatov para un rigore a Ilicic al 16′ pt. Ammoniti Kryvtsov, Stepanenko, Ilicic, Junior Moraes, De Roon, Bolbat, Toloi e Malinovskyi per gioco scorretto. Var: 1. Occasioni 10-8, nello specchio 6-6, legni 1-1. Corner 3-3, recupero 2′ e 6′.
MilanoCinquantesimo della ripresa, il recupero sarebbe già finito ma subentra Dodò, De Roon non ferma il terzino do Brasil, Gosens scivola, Castagne non chiude e Solomon insacca i tre punti in remuntada per lo Shakhtar Donetsk, che a lungo subisce l’Atalanta uscendo vincitore da San Siro nella maniera più assurda possibile. Un’altra salutare lezione per i Gasp-boys, stavolta manovrieri il giusto ma spreconi all’eccesso, dopo il cappotto di Zagabria. Nel girone è sempre quota zero e ora, col doppio scontro col Manchester City alle viste, bisogna razionalmente puntare al terzo posto che significherebbe Europa League. La Champions è ancora troppo per una squadra priva di malizia.
Primi sussulti intorno al 4′: Ilicic accompagna la sovrapposizione di Hateboer, sul cui radente Kryvtsov anticipa Zapata; sull’angolo da destra di Gomez, l’ascensore di Pasalic è imperfetto. Al 14′ la possibile svolta, con De Roon a recuperare la palla e il doppio scambio Ilicic-Gomez (tacco) in un fazzoletto a trovare l’entrata fallosa di Kryvtsov sullo sloveno. Solo che quest’ultimo si fa intercettare il rigore da Pyatov. Dopo il dominio, un break di fifa blu. Al 19′ Masiello si fa borseggiare sulla trequarti offensiva tirando su De Roon, la sfera da Marlos arriva a Taison che sul tackle mancato di Palomino se la allunga troppo. Segue un po’ di confusione nei disimpegni, ma gli ucraini non sono certo squadra da assedio. Poi lo score si sblocca comunque. Al 28′ il recupero difensivo di Castagne innesca il Papu che allarga per Ilicic: filtrante per Pasalic e palo pieno; nel prosieguo Hateboer la mette davanti al secondo legno per l’incornata del vantaggio di Zapata, alla prima palla utile, sull’uscita a farfalle del portiere ospite. Alla mezzora Gollini in tuffo dice di no a Marlos (18 metri) al culmine di una manovra avvolgente degli arancionero in kit grigio-arancio. Al 33′ sono Palomino e Masiello a stoppare il precedente e Taison dopo un repentino cambio di fronte. I portacolori del Donbass premono: al 34′ la prodezza del Gollo per chiudere Junior Moraes viene vanificata dall’offside, mentre un giro di lancetta più tardi Alan Patrick gli fa il solletico da fuori. Al 41′ arriva il pari: De Roon si lascia sfuggire Patrick, che innesca in lungolinea corsa, dribbling su Gollini e appoggio in porta di Moraes, rincorso vanamente da Palomino.
Beffa sfiorata al 2′ di recupero, quando dopo un fallo di Stepanenko sul numero 10 di casa non visto l’arbitro tedesco vede la scorrettezza di Masiello su Marlos, che scaglia la punizione all’incrocio dei pali. Al rientro dal tunnel serve pigiare la tavoletta dell’intensità, eppure paradossalmente il match sonnecchia fino alla chance per il Papu all’ottavo (bassa e centrale) apparecchiatagli da Castagne e Zapata. Entrano Gosens per Hateboer (Castagne vira a destra) e Malinovskyi per un Ilicic sempre meno dentro la partita, ed ecco l’occasione sull’asse De Roon-Gomez-Zapata con estirada dritta sui tabelloni del colombiano (18′). Poker cronometrico e Taison ci prova, appoggiato da Moraes, ma la sua è una telefonata di cortesia. I nerazzurri spingono e Zapata calcia addosso a Pyatov sul la di Castagne. Entra Muriel per Masiello e De Roon arretra a terzo di sinistra dietro. Al 27′ Malinovskyi vede Gomez, controllo difettoso nonostante la corsa fluida e mirata. 29′: Pasalic apre per Duvan, cross per Muriel e  Kryvtsov chiude in fallo di fondo col corpo. Gli altri si risvegliano e Stepanenko (liberato di tacco da Taison) impegna l’estremo atalantino (36′) dal vertice sinistro; Gomez non spazza dalla trequarti difensiva e Kovalenko spara a lato dai venti metri (37′). Al 43′ il Papu trova Malinosvkyi, tiro a giro dietro la lunetta che si abbassa bene spegnendosi però a lato. L’extra time comincia con la girata sul mancino dell’argentino rintuzzata da Pyatov su assist di Toloi. Inutile tornare sulla pioggia gelata nel finale convulso, basta la premessa.
Simone Fornoni