Atalanta – Fiorentina 3-1 (1-1)
ATALANTA (4-2-3-1): Gelmi 6; Ghislandi 6,5, Cittadini 6, Scalvini 6,5, Ruggeri 6,5; Panada 7, Zuccon 6; Gyabuaa 6, Cortinovis (cap.) 7,5 (43′ st G. Renault sv), Vorlicky 7 (39′ st De Nipoti sv); Kobacki 7 (35′ st Rosa sv). A disp.: 12 Dajcar, 22 Sassi, 15 Hecko, 3 Ceresoli, 21 Grassi, 14 Berto, 16 Oliveri, 19 Sidibe, 17 Mediero. All.: Massimo Brambilla 7.
FIORENTINA (3-5-2): Luci 5,5; Chiti 6, Krastev 5 (42′ st Sene sv), Dalle Mura 5,5; N. Pierozzi 6, Bianco 5,5 (31′ st Gentile sv), Fiorini (cap.) 6,5, Agostinelli 7, Ponsi 6,5; Munteanu 5 (42′ st Neri sv), Spalluto 5,5 (32′ st Di Stefano sv). A disp.: 12 Ricco, 32 Fogli, 5 Frison, 20 Gabrieli, 27 Saggioro, 14 Amatucci, 19 Corradini, 25 Milani. All.: Alberto Aquilani 6.
Arbitro: Zufferli di Udine 6,5 (Fontemurato di Roma 2, Rinaldi di Roma 1; IV Luciani di Roma 1).
RETI: 19′ pt Cortinovis (A), 36′ pt Agostinelli (F), 22′ st Kobacki (A), 30′ st Vorlicky (A).
Note: serata fredda e piovosa, terreno lievemente allentato. Ammoniti Chiti, Cittadini, N. Pierozzi, Ponsi e Ghislandi per gioco scorretto. Tiri totali 10-12, nello specchio 5-4, respinti 3-5, parati 2-3, legni 0-1. Corner 7-8, recupero 2′ e 4′.

Bergamo – Botta, risposta, freccia di Kobacki e sigillo di Vorlicky. Con l’amministratore delegato della Lega di Serie A De Siervo a premiare il presidente Percassi anche per lo scudetto dell’annata del Covid. Nella Primavera dell’Atalanta all’anno zero ci voleva comunque un mix tra 2002-3 e veterani. La zampata di Alessandro Cortinovis, terzo acuto di una stagione che era ferma da ottobre, alle soglie del ventesimo, nella Supercoppa-bis a Bergamo contro la Fiorentina, fende la banchisa di una parità sostanziale e il centrattacco risolve una ripartenza perfetta nella seconda metà dopo un paio di conati altrui. Di nuovo un trofeo in bacheca, per i bicampioni d’Italia uscenti, nella riedizione della gara secca del 28 ottobre 2019 decisa dagli assist dell’ex Traore Diallo per Gyabuaa e Piccoli con pari temporaneo di Duncan dal dischetto.
Meglio gli altri in avvio, anche se il diesel resta in agguato. No stress in avvio (2′) per Gelmi, alla prima al piano di sotto in stagione, sull’appoggio aereo di Chiti sull’angolo da sinistra di Fiorini. Brivido al decimo, quando il numero 1 di Brusaporto non trattiene il tracciante dal limite di Fiorini dopo il batti e ribatti Agostinelli-Cittadini, e per fortuna Spalluto è oltre la linea dei difensori sul contatto con Scalvini. Due giri di lancetta e Monteanu alza il mancino sugli sviluppi della percussione di Bianco, leggi la mezzala nemica teoricamente più difensiva: il segnale che l’inerzia può cambiare padrone. Infatti di qua, mentre ci si difende chiudendo le corsie a doppia mandata stile Colantuono, si comincia a macinare gioco al riparo da fronzoli. Il break al quarto d’ora, con manovra Panada-Kobacki-Cortinovis allargata a destra, torna indietro da mancina con l’apertura dell’accentrato Vorlicky per il destro in corsa a lato di Ghislandi senza incrociare. Sullo slancio, vantaggio sfiorato, perché solo l’estirada in extremis di Chiti ha il potere di impedire il rigore in movimento a Cortinovis, smarcato dal la a due Gyabuaa-Vorlicky (16′). Un tris cronometrico ed ecco il corridoietto di furbizia del capitano, lesto ad approfittare della torre del centravanti polacco rimasta lì sul primo traversone in croce dell’esterno basso osiense. Difettoso, nell’occasione, il terzetto dietro in tenuta candida, così come la retrovia nerazzurra sul pari ospite al 36′. Un gollonzo scaturito dal terzo tiro dalla bandierina, stavolta da destra, con doppio rimpallo: la sponda e la girata di Ponsi, che trova la fronte del ghanese di Parma e quindi la smorzata di Cittadini, finiscono per favorire il sinistro nell’angoletto di Agostinelli, lesto ad assestare il colpo nel mischione in cui il sovrappiù è il contatto sospetto Zuccon-Chiti.
Le uniche altra comparsate della Baby Dea in area, nel primo tempo, sono la svettata inoffensiva di Scalvini (27′), accarezzata dal corner di Vorlicky, e l’allungo per il ceco di Cortinovis sventato comodamente da Luci in uscita. Col segno meno delle situazioni inattive si scollina alla ripresa, che potrebbe significare subito sorpasso se l’incrocio mirato dal 2001 cittadino, servito dall’esterno alto a sinistra, non fosse un po’ più in basso. Il forcing è costante, la barriera e il numero 11 atalantino respingono il calcio franco dal lato corto a destra del mancino zognese procurato da Gyabuaa uscendo dall’area sul quarto angolo della serie. L’orologio dice 11, i pericoli mica sono a senso unico: Ponsi, che prende il fondo, e Spalluto, che prova il sinistro su una palla morta, spaventano la retroguardia, trovando le risposte di Kobacki in ripiegamento e di Cittadini nella smorzata (18′); quindi la prima punta toscana su lungolinea di Chiti denuncia un appannamento di vista sganciando la botta dritta alla Raducioiu. Puntualmente puniti, perché un recupero a due Panada-Ruggeri libera all’assist poco oltre il dischetto il palymaker di Torbole-Casaglia per la corsa a duplice slalom del polacco, sul cui sinistro il portiere nemico è sbilanciato al pari di Dalle Mura che infila involontariamente la propria porta nel tentativo di salvataggio. Sipario abbassato alla mezzora, quando l’uomo fatto col 10 dipinto sulla schiena sventaglia per il ragazzo di Boemia che s’incunea dalla corsia e appena entro i 16 metri la piazza a giro a mezz’altezza a fil di palo lontano. Una prodezza, come il recupero del centrale difensivo destro di casa al 34′ sulla puntata di Muntenau spondata dal solito laterale sinistro dei suoi. Non certo come il tentativo velleitario di Dalle Mure da quasi 40 metri (37′) o lo scavino ancora del ricciolone migliore in campo (41′) sull’uno-due con Ghislandi, sbarrato da Luci. Al terzo di recupero palo esterno del capitano fiorentino su piazzato decentrato verso sinistra: il trionfo si consuma tra il campo e la cerimonia negli spogliatoi.
Simone Fornoni