“Le dichiarazioni di Hateboer? Bruttissime”. Ad Hans l’olandese volante Gian Piero Gasperini riserva la primissima strigliata stagionale, direttamente dal posto di lavoro, al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia: “Chi si ferma è perduto, ognuno di noi deve impegnarsi a migliorare, a progredire. Guai se pensassimo di aver raggiunto già il massimo: i record esistono per essere battuti, non ho voglia di sentire confronti coi quattro anni precedenti”.

Il riferimento è all’intervista o presunta tale rilasciata dal tulipano col 33 sulle spalle a Ferragosto a Voetbal International: “All’Atalanta sono arrivato alla fine di un ciclo, non penso che potremo mai fare meglio di così. Giusto imboccare un’altra strada, dopo aver ottenuto tutti questi record con una sola squadra”, le sue parole, evidentemente ancora vive nelle orecchie e nel cervello del mister, che con lui avrebbe avuto comunque una telefonata chiarificatrice subito dopo il “fattaccio”.

Nel balletto degli esterni, con Timothy Castagne (in ritiro col Belgio: il 5 e l’8 gioca contro Danimarca e Islanda in Nations League) sacrificato sull’altare dell’ennesima plusvalenza – preso a 6 dal Genk nel 2017, il Leicester City lo paga 24 -, i puntelli del reparto rimangono lo stesso Hans Hateboer e il tedesco Robin Gosens. Il polacco Arkadiusz Reca è il rincalzo, di ritorno dalla Spal, che prende il posto di Lennart Czyborra, a breve annunciato al Cagliari.

Per il Gasp non esistono certo una questione personale o una diatriba sul piano tecnico-tattico con l’olandese, ma un problema di filosofia di fondo: “Sono per ricominciare da zero, per resettare quanto abbiamo fatto in questi quattro anni. Ho apprezzato, invece, le parole di Rafel Toloi e del Papu, che hanno detto di voler ripartire per essere più forti di prima: loro sì che rappresentano lo spirito che ci contraddistingue. Fare confronti e vivere di gloria è molto pericoloso per un gruppo”.