“Hola nieve”, si legge. “Papu, resta a Bergamo!”, una delle tante risposte, la sintesi di tutte quante. Il post è della moglie Linda, che accoglie la neve nel giardino quasi come fosse una scopa in grado di spazzar via le polemiche di questi ultimi tempi, pardon dell’ultimo mese. Il Alejandro Gomez, il consorte, in rotta con l’Atalanta, si limita a infilarlo nelle stories di Instagram, mezzo social recentemente un po’ sgradito ai tifosi. Che sembravano non perdonargli il minimo alito, da quelle “verità” sottaciute “finché non me ne sarà andato” dopo i dissidi con l’allenatore Gian Piero Gasperini. Salvo cambiare idea, intenerendosi di fronte alla dimensione familiare dell’idolo detronizzato e ormai non più convocato dal post-Juventus con la mancata esultanza al pari di Remo Freuler nel mirino delle accuse a senso unico.

Adesso pure le posizioni più oltranziste paiono ammorbidite. Sarà che a Natale siamo tutti più buoni, oppure che due giorni prima a Bologna s’è sentita la sua mancanza, perché con Josip Ilicic e Luis Muriel sostituiti non c’era uno pronto ad accendere la luce come lui alzandosi dalla panchina. I messaggi, comunque, lungi dal giudicare i fatti del campo e quelli dello spogliatoio, si sprecano. Perché il numero 10 insignito della benemerenza civica da PalaFrizzoni è sentito come uno di loro, uno di noi. Un bergamasco. “‘Casa’ è dove vive la gente che ti vuole bene senza condizioni. Bergamo è casa Gomez Raff!”. “Che bello vedervi! Spero tu possa restare a Bergamo e all’Atalanta”. “Non te ne andare comunque siete una bella famiglia”. Bauti, Coti e Milo ringraziano. E giocano con le candide distese. Il loro papà, martedì 29, ricomincia il lavoro in sede, al Centro Sportivo Bortolotti: domenica 3 gennaio arriva il Sassuolo. Chissà.

Non toccateci la famiglia, a noi di Bergamo. Ma c’è chi si spinge oltre, forse perché sa che il bonaerense ben difficilmente potrà uscire dalla finestra invernale del calciomercato: “Mettete da parte le incomprensioni col Gasp….e avanti tutta con la Dea!!”. “Restate a Bergamo e ne vedrete ancora” (di neve, NdR). “Papu che bello vederti con la tua famiglia speriamo ritorni presto nella DEA “. Infine, a caratterli cubitali, pardon maiuscoli: “PAPU RIMANI👏👏💙🖤💙🖤”. Una città, la sua squadra, il suo sogno e il suo campione: un legame difficile da recidere. Parola ai piani alti di Zingonia: di inevitabile, dice il saggio, ci sono solo le tasse e la morte.

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