Cagliari – Atalanta 0-1 (0-0)
CAGLIARI (3-4-2-1): Cragno 6; Walukiewicz 6,5 (47′ st Cerri sv), Godin 7, Rugani 6; Zappa 6,5, Nandez 7, Marin 7 (41′ st Deiola sv), Lykogiannis 5,5; Nainggolan 6 (35′ st Duncan sv), Joao Pedro (cap.) 6,5; Simeone 5 (34′ st Pavoletti sv). A disp.: 1 Aresti, 31 Vicario, 16 Calabresi, 44 Carboni, 3 Tripaldelli, 19 Asamoah, 17 M. Tramoni, 20 Pereiro. All.: Eusebio Di Francesco 6,5.
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Romero, Djimsiti, Palomino; Sutalo (17′ st Maehle), Freuler (cap.), Pessina (1′ st De Roon), Gosens; Pasalic (1′ st Miranchuk); Ilicic (23′ st Muriel), D. Zapata (40′ st Malinovskyi). A disp.: 31 Rossi, 95 Gollini, 13 Caldara, 40 Ruggeri, 20 Kovalenko, 7 Lammers. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Piccinini di Forlì 6 (Liberti di Pisa, Galetto di Rovigo; IV Fourneau di Roma 1. V.A.R. Nasca di Bari, A.V.A.R. Di Vuolo di Castellammare di Stabia).
RETE: 45′ st Muriel (A).
Note: ammoniti Walukiewicz, Romero, Rugani, Ilicic, Lykogiannis e De Roon per gioco scorretto. Tiri totali 4-9, nello specchio 1-4, respinti 2-3, parati 1-1, legni 1-1. Var: 2. Corner 6-5, recupero 0′ e 6′.

Cagliari – La risolve Luis Muriel, alle soglie dell’extra time, su girata lunga di Aleksey Miranchuk. Salvando la truppa dal terzo occhiale stagionale. Non proprio il massimo cominciare la partita aprendo il casello a Zappa e con il quasi autogol di Djimsiti, per anticipare Godin su angolo di Joao Pedro, stampatosi a un amen dall’incrocio alla destra del redivivo Sportiello. Ma il pericolo corso al secondo giro di lancetta scarso, a Cagliari, per l’Atalanta, prima di ridestarsi non è rimasto certo un caso isolato. L’importante era portarla a casa, giusto per smentire l’adagio della Dea che scende ai piedi dell’Olimpo del pallone quando deve far risultato nelle competizioni di metà settimana restituendosi sfibrata al campionato. Eppure lo è stata una volta di più. Sono serviti i singoli coi loro acuti. Altrimenti, ciccia.
Nella prima frazione, quanto tempo per prendere le misure alla terzultima (alla vigilia). Al settimo, per dire, l’asse lungo Walukiewicz-Marin-Lykogiannis sforna la palla buona per Simeone, chiuso benissimo stavolta dal nazion 6ale albanese, perno in mezzo ai compagni di linea, stravolgimento di formazione al pari di un Pessina (out nell’intervallo per De Roon) in mediana e al re-inserimento di Pasalic (idem, c’è Miranchuk) dallo start. La combinazione del jolly croato sulla trequarti con Zapata con allargamento a sinistra non trova compagni (17′) pronti al taglio in area, mentre a tiro la palla restituita a Gosens su azione di rimessa di Zapata viene sprecata dal tedesco con un illogico esterno-punta sui tabelloni. Un ottovolante cronometrico e “Jimmy” si arrampica in cielo sul corner da destra di un Ilicic così così e dal raggio progressivamente arretrato, ma lo specchio è più in basso.
Anche lo start della ripresa è indigesto, quando Marin recupera la sfera che scotta servendo il filtrante al brasiliano, stoppato in fallo di fondo dalla diagonale di Sutalo. Subito dopo Nandez sfugge sulla corridoio di Gosens impegnando il portiere nerazzurro nella difesa del legno di competenza a pugni serrati. Segue il borseggio di Pedro al baby croato (al 17′ subentra Maehle) con botta strozzata di Nainggolan (6′). Centralissima benché sorvoli la barriera la punizione di un San Giuseppe scevro da miracoli (9′), guadagnata da Miranchuk (fallo di Godin) sul break a due col Toro di Cali, che a orologio raddoppiato si becca il calcio in faccia da Godin sulla palla rimessa dentro da Palomino al culmine del ping-pong scaturito dal secondo tracciante dalla bandierina. Il Var nega il penalty, Muriel raccoglie il testimone di Ilicic e alla sua terza folata il connazionale là davanti prova la pretenziosa legnata a convergere dal vertice sinistro. Mirino appannato, ma del resto era solo la quarta conclusione totale. Alla cinquina si arriva con Gosens, che nel gioco da quinto a quinto se la vede ripassare dal danes trovando la schiena del regista difensivo di casa a rintuzzarlo in angolo. A 8′ dal 90′ pure la sfiga, il montante che respinge il cabezazo di Duvan su cross di Luigino; a 3′ il piazzato da destra conquistato da Malinovskyi salvato di testa da Pavoletti. Quindi, dal nulla, l’invenzione del russo per il cafetero di riserva, mezza difesa fatta fuori e cannonata nel sacco. De Roon sembra agganciare Rugani al quinto di recupero, ma è l’ex juventino a colpirlo nel tentativo di tirare, al quinto di recupero. Ora una settimana piena per prepararsi al Napoli, ospite il 21 a Bergamo nella sfida-bis per la rivincita di Coppa Italia che sarà l’aperitivo (ore 18) del mercoledì da leoni in Champions nell’ottavo di andata col Real Madrid. Due big match in casa da non fallire per continuare a farsi cullare dai sogni.
S.F.