Nel giorno in cui il presidente del Real Madrid Florentino Perez ha consegnato un assegno da cinquecento milioni di euro a Zinedine Zidane per il mercato estivo, da noi, appena sopra a Bergamo, precisamente a Nese, frazione di Alzano Lombardo, l’eroe è un massimo dirigente dalla filosofia opposta, uno che ha appena conquistato la promozione del proprio club con un principio semplice semplice e che nel pallone fa diventare ogni cosa meravigliosa. Questa persona dalla passione immensa si chiama Ilvo Bonasio, il suo pensiero stupendo è un calcio senza soldi, il suo paradiso è una società che di nome fa Alzanese e che sabato ha conquistato la Seconda categoria grazie a una splendida vittoria nella finale play-off del girone B di Terza giocata a mille all’ora in casa del Casnigo, la favoritissima per il grande salto.

Sabato pomeriggio è finita 4-1, poi tutti a bere l’aperitivo, offerto dal presidentissimo, che non è che abbia fatto i salti di gioia quando è andato alla cassa a pagare, ma ci ride su. “Evitiamo l’argomento con quello che mi è costato, sappiate che il conto è stato tosto – scherza Bonasio -. Ma era giusto e doveroso offrire un paio di bicchieri ai miei ragazzi, uomini splendidi prima ancora che bravi calciatori, rarissimi, che giocano qui pagando ognuno la propria quota di inizio anno. Del resto in famiglia si fa così, ogni persona mette sul tavolo quello che ha, chi qualche euro in più, chi invece il tempo, tutti l’allegria di stare insieme. Poi vincere è bello, ma per noi non è mai stato importante. La sola cosa che ci interessa è l’appartenenza, l’ingrediente che fa stare bene insieme, che rende il calcio una magia”.

Tra i dilettanti di gente così in gamba va detto che ce ne è, non tanti, ma più di uno, insomma il pres rossoblù non è una mosca bianca, ma è comunque sempre piacevole ascoltare chi ha questi valori, quelli che rendono il pallone il rimedio ai piccoli-grandi problemi della vita. Varcato il campo parrocchiale “Davide Gregis”, a Nese, in via Montelungo 3, si chiude la porta alle ansie che si vivono normalmente sul lavoro o a casa e si apre il portone del football quando è sorrisi, allenarsi, prepararsi per l’impresa in casa della corazzata, raccontarsi i propri sogni sotto la doccia o durante il riscaldamento. “Mi chiedete come sarà l’anno prossimo in Seconda? – ci domanda Bonasio -. E ve lo dico senza problemi: qui non cambierà niente, i nostri principi resteranno gli stessi, quelli di darci tutti una mano, perché i soldi sono pochi e di certo non aumenteranno. Personalmente mi piacerebbe vedere tornare all’ovile qualche ragazzo cresciuto da noi, ma che è andato via perché la Terza gli stava un po’ stretta. Ora in Seconda magari torneranno a giocare sul nostro campo e sarà bellissimo tornare a frequentarli”.

Pare una favola, invece succede, capita a Nese dove le storie edificanti sono parecchie. “E beh, non sono uno che fa nomi, trovo che sia sbagliato perché qui tutti ci tengono tanto e fanno il loro, ma nel giorno della promozione in Seconda permettetemi di fare tre eccezioni – ci spiega sempre il presidente Bonasio -.  Vorrei ringraziare a nome dell’intera società Alberto Nava, il mio vicepresidente, che è anche il ds della prima squadra e, che, per non farsi mancare proprio niente, allena anche i ragazzi del nostro settore giovanile. Alberto sta al campo dal lunedì alla domenica, sempre col sorriso, è un grande, splendido, inesauribile. Con lui a tenere in piedi il nostro vivaio altre due persone d’oro, Pietro Saporito e Mauro Persico, sì, proprio lui, il portiere della Gavarnese, maestri di calcio, averli con noi è una vera fortuna per il nostro club”.

Vittoria e salto in Seconda della prima squadra, che ha parecchi segreti bellissimi da raccontare, uno riguarda il massaggiatore, Silvio Garattini, difensore, pedina fondamentale nello scacchiere di mister Davide Grasseni, prima a fermare gli avversari, immediatamente dopo a sistemare gli affaticati muscoli dei compagni. Anche l’allenatore ha una storia di appartenenza, giovane, in gamba, preparato, simpatico e vincente, partito undici anni fa proprio dalla panchina dell’oratorio di Nese, quindi i successi in giro per la Bergamasca, nel 2017-2018 la conquista del campionato col Torre de’ Roveri, questa estate il ritorno per via di un debito di riconoscenza e il trionfo di sabato pomeriggio. Per noi cronisti, che siamo sempre a guardare le date di nascita dei calciatori, un’altra chicca. A raccontarcela è ancora il pres: “Lo zoccolo duro della rosa è formato dai ragazzi delle classi 1994 e 1995, che giocano insieme ormai da anni, che formavano la nostra mitica squadra allievi, un gruppo fantastico, unito, perché tra di loro c’è una grande amicizia anche fuori dal campo. Altamirano, Bergamelli, Cortinovis, D’Aprile, Grigis, Idà, Ongaro, Rossi e Verdi sono calciatori che sentono fortissima l’appartenenza alla nostra società”.

Il sale nella coda, così nel finale del nostro articolo vi raccontiamo quello che riempie di orgoglio il presidente Ilvo Bonasio. “Sono i nostri Giovanissimi 2005, che hanno conquistato la finale della Coppa Bergamo, che hanno vinto la Tim Cup e che il 26 maggio giocheranno le finali nazionali a Coverciano. Per la nostra società è un sogno che si avvera. Il merito è di tutti”.  

L’appuntamento finale di un’annata perfetta a inizio estate, ovviamente all’oratorio. “Faremo una festa, ci vuole, questa stagione ci ha regalato un sacco di soddisfazioni, sportive, ma soprattutto dal punto di vista umano”.    

Matteo Bonfanti